Violenta aggressione al Carcere di Asti: detenuto picchia un agente di polizia; dura protesta del Sappe

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Permane alta la tensione nelle carceri del Piemonte, oggi affollate da circa 4.200 detenuti.

“Quella che si è verificata ieri pomeriggio a Asti è davvero una situazione allucinante, tanto più grave se si considera che questa è l’ennesima aggressione che avviene in un carcere del Piemonte contro appartenenti alla Polizia Penitenziaria”, commenta Nicola SETTE, segretario nazionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria.

“E’ successo che il poliziotto penitenziario di servizio nella Sezione detentiva B1 era impegnato al telefono per disbrigare la richiesta di un detenuto quando un altro ristretto sollecitava l’apertura della cella con il campanello in dotazione. Trascorsi alcuni minuti, nel quale ripeto l’Agente stava accertando una criticità occorsa ad un detenuto, il soggetto che sollecitava l’apertura della cella per andare a fare la doccia aggrediva verbalmente l’Agente e, dopo aver fatto la doccia, lo colpiva ed aggrediva perché aveva atteso troppo l’apertura della cella” prosegue la nota della SAPPE che “esprime solidarietà al poliziotto penitenziario contuso e, nel denunciare ancora una volta le criticità della Casa di Reclusione di Asti correlate anche alla significativa carenza di organico, sollecita un intervento del DAP e del Governo”.

Donato CAPECE, segretario generale del SAPPE, sollecita Ministro e Capo DAP a intervenire: “Quella nel carcere di Asti è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un poliziotto penitenziario, al quale va la nostra solidarietà. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante, nonostante si sprechino dichiarazioni tranquillanti sul superamento dell’emergenza penitenziaria: la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E’ solo grazie ai ai poliziotti penitenziari, eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria del Piemonte”.

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