Lettere al direttore

“ArTelier Picasso”: mani che stupiscono e oggetti quotidiani nel progetto d’arte della primaria di San Damiano

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Riceviamo e pubblichiamo.

La prima cosa, trovarsi a scuola dopo le vacanze di Natale in una giornata noiosa, piovosa, interminabile.

Seconda cosa, raccontarsi nostalgicamente quelle vacanze, muoversi, sbadigliare, sgranchirsi e lasciare le mani volare in un andamento ritmico, fino a fermarsi e poi… frenetiche lasciarle cercare, rovistare, svuotare
armadi, cassetti, scrivanie, pattumiere, cartelle e trovare cose… meglio se dimenticate e posate in un angolo.

Trovate e definite le singole cose, stupirci davanti ai volti di Picasso, senza senso, senza dimensione, senza paura, senza mortalità.

Provare a mettere un oggetto o una persona in una stanza, girarci attorno  osservare con attenzione i particolari e poi cercare di riportarli sul foglio. Poi, creare personaggi che prendono forma dalle nostre mani che finalmente lavorano insieme d’accordo. E allora diventa naturale la collaborazione, il tirare fuori dal nostro cuore ciò che siamo, maneggiando le cose.

Carta, stoffa, plastica, carta stagnola, lana: maneggiandoli, li rendiamo straordinariamente espressivi, creiamo un collage tutto colorato. E le mani e i cuori piegano, tagliano, danno forme movimentate, creano aperture e nascono strutture bi e tridimensionali particolareggiate.

E dalle svariate combinazioni di materiali nascono volti umani diversi e fantasiosi e l’aula è una bottega d’arte e dal caos nasce l’ordine: forme, colori, dimensioni, in equilibrio tra noi e la giornata uggiosa.

E le cose, su un foglio da noi distribuite, prendono vita in volumi fantastici . E poi confrontare,e verificare come sia semplice creare composizioni espressive con cose che erano lì, dimenticate in un angolo.

Ultima cosa, guardare dalla finestra la giornata invernale, e scoprire nei vetri il riflesso del sorriso delle nostre facce.

Classe 5^ b San Damiano capoluogo

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