Lettere al direttore

Rifondazione Comunista di Asti: “A proposito della condanna agli occupanti dell’edificio di Via Orfanotrofio

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa in merito alla sentenza sull’occupazione di via Orfanatrofio della Segreteria di Rifondazione Comunista Fed. di Asti.

“Ancora una volta sono i più deboli a portare le conseguenze peggiori della crisi.

Sono coloro che hanno perso il lavoro, a seguire la possibilità di pagarsi un affitto sul mercato libero, sono stati sfrattati, costretti a cercare una via d’uscita facendosi largo in quel gioco degli specchi costituito dagli sportelli dei servizi sociali, dell’Agenzia casa, dell’ATC.

Quelli di loro che nel tentativo disperato di trovare un tetto per le famiglie hanno deciso di occupare un edificio vuoto da anni, pubblico, l’ex-Mutua di via Orfanatrofio, ne hanno fatto manutenzione e autorecupero, salvandolo dall’abbandono, dall’incuria, dalla fatiscenza; con lavoro certosino hanno trasformato uffici e ambulatori in piccoli alloggi perfettamente vivibili, in cui le famiglie hanno condotto una quotidianità normale per anni, queste persone hanno subito identificazioni, denunce, indagini, processi.

I volontari dell’ associazione che anziché starsene a casa propria o dedicarsi alla filantropia hanno offerto il loro appoggio, la loro solidarietà alle famiglie, lottando contro l’evidente macroscopica ingiustizia sintetizzabile nella formula “tante case vuote, tante famiglie senza casa” hanno subito lo stesso trattamento.

Il tutto ha trovato il culmine nella sentenza di primo grado comminata dal giudice: una sentenza “esemplare” nella sua schematicità, implacabile e crudele nel suo non tenere minimamente conto delle attenuanti dovute allo stato di necessità ( attenuanti riconosciute invece da un altro giudice, in un processo analogo in Asti): andando oltre le richieste dello stesso Pubblico Ministero, il giudice ha inflitto 40 anni di carcere più il pagamento delle spese processuali e di un macroscopico risarcimento per “danni morali” all’Asl, costituitasi parte civile. Per inciso ricordiamo che l’ex- direttore ATC Santoro sconta una condanna patteggiata a poco più di quattro anni di carcere per aver sottratto quasi nove milioni di euro dalle casse dell’Ente. Dov’è la giustizia in tutto ciò?

Rifondazione Comunista riconosce pienamente le ragioni delle famiglie e dei volontari che le hanno appoggiate; considerando inoltre che la nostra città sovrabbonda di contenitori vuoti, che costituiscono un vero insulto a chi non ha un tetto, oltrechè potenzialmente un danno e un pericolo per la collettività, auspica che da parte dell’Amministrazione vengano tentati con coraggio percorsi innovativi, di cui esistono esempi sul territorio nazionale, per recuperare gli edifici abbandonati, già ampiamente censiti, e destinarli ad un uso sociale riconoscendone il valore di beni comuni.”

Rifondazione Comunista- Federazione di Asti

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