Lettere al direttore

Movimento 5 Stelle di Asti interviene sul tema delle “Scuole al freddo”

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Riceviamo e pubblichiamo.


Lunedì 4 dicembre gli studenti del Liceo Classico e dell’istituto Quintino Sella hanno manifestato per segnalare il grave problema del riscaldamento delle aule e dei laboratori.

Studenti ed insegnanti costretti a svolgere l’attività didattica in aule con termosifoni tiepidi stretti dagli studenti che cercano di assumere il poco calore che propagano all’esterno, mentre i corridoi ed i laboratori informatici sono ghiacciati. I rilevamenti fatti da alcuni studenti in presenza del docente hanno segnalato temperature pari a quattordici gradi, inferiori ai diciotto gradi prescritti dalla legge e necessari affinchè la lezione possa svolgersi in un ambiente confortevole.

Ciò ha portato un nutrito gruppo di ragazzi di tutto l’istituto a manifestare pacificamente per chiedere azioni immediate e risolutive del disagio.

Da fonti di stampa si apprende che il problema è causato dal mancato funzionamento, da oltre due anni, di due caldaie e un intervento di sostituzione delle stesse durante il periodo estivo, con l’attività didattica sospesa e l’impianto termico spento, era davvero auspicabile.

Rileviamo inoltre i seguenti aspetti politici. Primo, dal suo insediamento l’attuale giunta ha realizzato tre variazioni di bilancio, perché non sono stati stanziati immediatamente i 38.000 euro necessari all’acquisto della nuova caldaia con la variazione approvata a luglio, nonostante fossero a conoscenza del problema?
Secondo, perché si sono annunciati gli interventi soltanto dopo la protesta degli studenti?

Il M5S apprezza il calore e la passione di giovani ragazze e ragazzi che hanno saputo reagire all’ennesima inefficienza dell’amministrazione pubblica e sottoscrive appieno lo slogan della manifestazione “Scaldate le aule, non le vostre poltrone!”, tuttavia reputa inaccettabile che sia necessario scendere in piazza, con la perdita di ore di lezione, per poter conseguire il diritto ad una scuola bella e confortevole, centrale nella legge della “Buona scuola”.
Analoga situazione, se non più grave, anche nella vicina scuola media Goltieri dove gli studenti da lunedì sono costretti a seguire le lezioni a temperature prossime a quelle esterne e, al netto di numerose defezioni per malanni, i presenti si difendono con termos e richieste di coperte termiche. A prescindere dalla gravità dei fatti, in questi casi non sarebbe d’obbligo chiudere la scuola in attesa dei lavori di ripristino delle caldaie evitando di sottoporre i ragazzi a inutili e insopportabili disagi?

Un ultimo punto riguarda la Provincia di Asti che non ha partecipato di recente ad un bando della Regione Piemonte e finanziato con fondi POR FESR per l’efficienza energetica delle scuole. Visti i problemi evidenziati ci si chiede il motivo, soprattutto visto che la scuola interessata ha, a titolo di esempio, ancora tantissime aule del Sella con infissi obsoleti e la mancanza di un sistema di riscaldamento nei corridoi.
L’efficacia di una pubblica amministrazione si vede anche nell’attenzione al reperimento di fondi esterni viste le sempre più stringenti problematiche di bilancio.

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