Grandi accoglienze a tavola per il Castellinaldo Barbera d’Alba

Sono stati oltre 300 gli appassionati degustatori (consumatori finali, operatori del settore e giornalisti) che nel piccolo paese del Roero hanno preso parte, tra il 30 novembre e il 9 dicembre 2017, alla festa del Castellinaldo Barbera d’Alba Doc.

Intitolata con un pizzico di spavalderia “Il Castellinaldo a Convivio”, l’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Vinaioli di Castellinaldo e ha coinvolto i ristoranti del paese in una sequenza di serate di abbinamento cibo-vino che hanno permesso a centinaia di appassionati di provare un menù di piatti caratteristici del locale in compagnia del Castellinaldo Barbera d’Alba.

Nell’ordine, tra il 30 novembre e il 9 dicembre, l’Osteria delle Aie, il Ristorante Mongalletto, il Borgo Cafè&Wine, la Trattoria degli Amici (nella foto a fianco i gestori con Roberto Costa e Fabrizio Cravanzola) e il Ristorante Belavista, tutti di Castellinaldo d’Alba, hanno aperto le loro porte accogliendo ciascuno decine di commensali interessati a scoprire i caratteri del vino contraddistinto dal marchio “Castellinaldo” collegialmente condiviso nel 2016 rispetto alla più generale produzione della Barbera d’Alba Doc.

Provenienti da varie regioni del Nord Italia, con ovvia prevalenza per i paesi e le città piemontesi, i partecipanti a “Il Castellinaldo a Convivio hanno potuto riscontrare i caratteri dell’eleganza e della pienezza, dettati da un terroir speciale (suolo, clima e contributo dell’uomo) dove il vitigno Barbera si trova particolarmente a suo agio e dove è in grado di accompagnare la tradizionale ricchezza cromatica e la struttura e la freschezza del Barbera a caratteri più raffinati e suadenti come la complessità e la profondità dei profumi, la pienezza e l’armonia del sapore e una consolidata resistenza al tempo.

Non a caso, anche prima che prendesse corpo negli anni Novanta la consapevolezza dei produttori di Castellinaldo d’Alba di questa loro ricchezza speciale, la loro Barbera d’Alba era valutata tra le migliori delle colline di Langa e Roero, al punto che le sue uve e i suoi vini si sono meritate sul campo quotazioni economiche distintive rispetto al resto della produzione.

Si aprono quindi interessanti prospettive di fronte a questo speciale prodotto e così il marchio collettivo che porta in evidenza il nome del paese, nei prossimi anni, si aprirà anche ad altre esperienze produttive visto che la zona di origine di questo vino, in base al regolamento del marchio, coinvolge anche numerose colline dei comuni limitrofi (Vezza d’Alba, Guarene, Castagnito, Canale, Priocca e Magliano Alfieri), quelle in sostanza che hanno dimostrato di possedere caratteristiche simili per struttura dei terreni e tradizione produttiva.