Govone, alla Collina degli Elfi eletto il nuovo direttivo

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La Collina degli Elfi ha eletto il suo nuovo direttivo: l’associazione di volontariato che si occupa di bambini in remissione di malattia oncologica, ospitati gratuitamente insieme alle famiglie nell’ex convento di Craviano, frazione di Govone, lo scorso giovedì 30 novembre ha scelto la nuova squadra che metterà competenze e professioalità al servizio degli ospiti e degli oltre 120 volontari che rendono possibile questa grande avventura all’insegna della solidarietà. Giorgio Ajraldi, Simona Biancu, Elisa Bolle, Mauro Drocco, Alessandra Moneti e Roberto Passone raccolgono il testimone da Pierangela Castellengo, William Revello, Franca Fagioli e Rossana Becarelli, con Luisella Canale (riconfermata nel direttivo, che alla prima riunione procederà con l’elezione del presidente) a dare continuità all’associazione.

«Desidero, innanzitutto, ringraziare il direttivo uscente – afferma Luisella Canale – per la preziosissima presenza, per l’impegno e la grande sensibilità che hanno permesso loro di lavorare in questi tre anni allo sviluppo e al consolidamento della Collina. In questo periodo la nostra associazione ha proseguito il cammino intrapreso nei sei anni precedenti, in linea e nel pieno rispetto del lavoro svolto, da sempre, da tutti.
Sono stati tre anni importanti: abbiamo lavorato per far conoscere la Collina degli Elfi al mondo scientifico e al territorio. Siamo diventati un punto di riferimento per gli ospedali dislocati su tutto il territorio nazionale: inizialmente eravamo partiti con una collaborazione a livello regionale e poi inter-regionale, arrivando a ospitare famiglie dalla Sicilia sino a Bolzano, passando per la Sardegna. Oggi collaboriamo con gli ospedali di tutto il territorio nazionale: l’Ospedale Regina Margherita di Torino, la Rete oncologica pediatrica Piemonte-Valle d’Aosta, l’Istituto Tumori di Milano, il San Matteo di Pavia, il Meyer di Firenze, il Bambin Gesù di Roma, l’Ospedale di Perugia e la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Abbiamo creato partnership con associazioni italiane e internazionali (UGI, ATMO, Associazione Peter Pan Alto Adige, Ageop Bologna), triplicando il numero di famiglie ospitate e allungando i tempi di apertura della struttura.
Abbiamo realizzato progetti che ci hanno permesso di entrare in contatto con molte persone e associazioni del territorio, che con la loro generosità hanno contribuito a raccogliere i fondi che hanno permesso di ospitare un numero sempre maggiore di famiglie.
Chiudo con un ulteriore ringraziamento, alle Ambasciatrici della Collina degli Elfi: l’avvocato Silvia Calzolaro e la dottoressa Maria Vittoria Oddero. Infine, un grazie a tutti gli “Amici della Collina degli Elfi”, che in questi anni hanno lavorato alacremente per conseguire i risultati raggiunti».

Guardando al futuro, c’è ancora molto lavoro da fare. La Collina ha tuttora un grande potenziale inespresso. L’obiettivo è quello di continuare il lavoro avviato, cercando di consolidare quanto realizzato sino ad ora, rendendo la Collina una realtà ancora più solida, strutturata e organizzata, in grado di rimanere aperta per tempi sempre più lunghi al fine di poter ospitare e garantire un servizio alle famiglie.

«Oggi, visti i costi proibitivi per il riscaldamento della struttura, riusciamo a garantire l’accoglienza solo nei mesi in cui fa meno freddo… ma di cancro ci si ammala tutto l’anno. Le famiglie ci chiedono di poter lavorare insieme a loro sempre di più: il bisogno di tornare alla normalità e di essere accompagnati in questo viaggio non conosce stagioni. Noi vogliamo esserci: per tenere per mano bambini e genitori e per aiutarli a ritornare alla vita… e a riprendere a volare».
Questo è il primo grande obiettivo che si è posto il nuovo direttivo. In lingua inglese, l’impegno nei Consigli Direttivi delle organizzazioni no profit viene definito “to serve”, e tutte le persone che sono entrate a far parte della Collina degli Elfi credono che il concetto di “servire” incarni perfettamente lo spirito del volontariato: il mettersi a disposizione della missione di un’organizzazione. «Desideriamo che la Collina cresca e diventi sempre più un punto di riferimento per le famiglie con bambini malati di cancro e, in generale, un modello di condivisione di relazioni autenticamente umane, quelle che rendono lo stare insieme un’esperienza unica, la più coinvolgente che possa esserci».

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