Coldiretti Piemonte: cresce la richiesta della carne bovina italiana, via libera anche in Cina

Il governo di Pechino ha deciso di rimuovere, dopo 16 anni, il bando sulla carne bovina italiana, come hanno annunciato il Ministero dell’Agricoltura cinese e l’Amministrazione per il Controllo della Qualità, l’Ispezione e la Quarantena (AQSIQ), a conclusione dei lavori del Comitato governativo Italia-Cina.

Il via libera riguarderà la carne disossata di bovini con meno di 30 mesi.

Il Piemonte detiene il primato italiano nella valorizzazione delle carni da razze storiche italiane e la zootecnia riveste un ruolo di grande importanza per il tessuto economico regionale. La Piemontese, con circa 300.000 capi, rappresenta la principale razza da carne, oltre ad essere la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo da sola il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne.

“In quest’annata i tagli di carne della Piemontese sono stati sempre più apprezzati del mercato – affermano Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Ad un anno quasi dalla notizia dell’ottenimento dell’Igp per il Vitellone piemontese della Coscia i dati sono in crescita, segnale che tale riconoscimento sta rafforzando il comparto e sta dando anche ai consumatori una maggior fiducia negli acquisti”.

In Piemonte si contano 6 mila aziende che allevano la razza bovina Piemontese e 15 mila addetti, il fatturato arriva a 500 milioni di Euro e per l’intera filiera, comprendente la logistica, il trasporto, la mangimistica, la macellazione ed il sezionamento, si raggiungono quasi 800 milioni di Euro.

“Auspichiamo – concludono Revelli e Rivarossa – che questa apertura da parte della Cina possa creare nuove concrete opportunità economiche per i nostri allevatori e per far conoscere l’elevata qualità delle nostre carni”.