Asti, lunedì esposizione della collezione De Benedetti a Palazzo Mazzetti

L’11 dicembre la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e la Fondazione Palazzo Mazzetti renderanno omaggio alla memoria del professore Paolo De Benedetti con l’esposizione di dipinti antichi e moderni.

La collezione era stata donata dal “professore dei ponti”  e dalla sorella, Maria De Benedetti, alla Fondazione CrAsti nel mese di ottobre 2016.

Le opere resteranno esposte fino al 7 gennaio 2018.

Nell’anniversario della scomparsa del teologo e biblista Paolo (11 dicembre 2016) una sala espositiva di Palazzo Mazzetti accoglierà le tele provenienti dalla collezione milanese tra cui la “Santa Prassede”, bellissima copia seicentesca di ambito fiorentino tratta dall’opera originale di Simone Pignone (Firenze, 1611 – 1698) conservata presso Museo de Puerto Rico, tele di soggetto sacro e ritratti di ambito genovese, emiliano e lombardo. Infine una veduta del paesaggista tedesco Jan Vollerdt (Lipsia, 1708 – Dresda, 27 luglio 1769), attivo in Olanda. Per l’ambito figurativo astigiano è presente anche la tela di Giuseppe Manzone (Asti, 1887-1983) intitolata “Paesaggio con cascina e vigneto” e datata 1933.

Paolo De Benedetti, considerato tra i principali biblisti italiani, insegnò Giudaismo all’Università di Milano e l’ Antico Testamento agli Istituti di Scienze religiose di Urbino e Trento. Fu Direttore editoriale della Bompiani negli anni in cui furono condirettori Mario Spagnol, Umberto Eco e Sergio Morando.

Di Spagnol Maria De Benedetti ricorda, tra l’altro, il suo straordinario talento nel reperimento di oggetti e opere d’arte, qualità assai apprezzata dalla madre dei fratelli De Benedetti. Gran parte delle tele furono acquisite dai fratelli De Benedetti grazie ai consigli e alle segnalazioni di Spagnol. Tra i dipinti settecenteschi sono presenti ritratti di personaggi legati alla vita quotidiana di ambito lombardo o, più specificatamente bergamasco, un genere molto amato dai De Benedetti. Altri dipinti furono acquistati tramite le frequentazioni di piccole botteghe di antiquariato di una Milano ormai scomparsa, tra cui il negozio-laboratorio di Cristini. Si trattava di un luogo considerato pieno di fascino, un “piccolo mondo antico” carico di bellezza, intimo e quindi in sintonia con l’animo dei fratelli De Benedetti.