ASL Asti, pratiche di welfare leggero per la valorizzazione dei saperi e degli scambi tra generazioni

L’obiettivo generale del progetto presentato oggi consiste nel supportare i minori, in carico alla Struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Asl AT di Asti, in attività parascolastiche: ludico/ricreative, di aiuto nei compiti, di accompagnamento e di compagnia.
Partner del progetto, il Comune di Asti, Assessorato alle Politiche Sociali – Unità Operativa Minori.
Il progetto è stato ideato in collaborazione con l’associazione “Enrico e Ilaria sono con noi” che finanzierà l’iniziativa.
Per la realizzazione del progetto gli enti sopracitati si sono avvalsi della collaborazione dell’ASP (Azienda trasporti pubblici) di Asti, e del Polo Universitario Asti Studi superiori: Corso di Laurea in Servizio Sociale del Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale e il Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Torino (entrambe con sede formativa in Asti) per la selezione dei giovani volontari.

Il progetto vuole valorizzare il contributo volontario di giovani per facilitare la conciliazione tra tempi di cura e tempi di lavoro in quei nuclei in cui manca una rete familiare allargata.

L’obiettivo è anche quello di scambiare , attraverso questa forma di aiuto, saperi, esperienze e sensibilità.
Da anni l’Asl AT e la Città di Asti collaborano, anche attraverso protocolli d’intesa, per realizzare interventi integrati a favore di minori anche con disabilità. Da qui l’esigenza di presentare insieme un progetto con la finalità di integrare gli interventi sanitari e socio-assitenziali con azioni specifiche mirate a migliorare la qualità della vita dei minori, anche soddisfacendo bisogni più immediati e concreti della vita quotidiana.
Il progetto si riferisce al territorio comunale di Asti. Il progetto, dopo anni di lavoro sul campo in ambito riabilitativo , nasce dalla consapevolezza e sperimentazione che la Riabilitazione comprende sia aspetti sanitari rieducativi propri , che aspetti educativi e assistenziali di competenza squisitamente sociale . I nostri interventi sanitari , se isolati dal contesto sociale, risultano non solo inefficaci , ma rischiano di sostenere e perpetuare una domanda sanitaria impropria , costosa, con grosso spreco delle limitate risorse umane ed economiche attuali .
I bisogni in realtà sono reali e importanti per le famiglie; sono bisogni squisitamente assistenziali , educativi, culturali: pertanto vanno soddisfatti, condividendo obiettivi e strumenti con le agenzie del territorio : educative , assistenziali e del privato sociale .

Con tale premessa, ribadiamo che il perno attorno a cui ruota il progetto, è la relazione tra minore e volontario. Pertanto i principali obiettivi dello stesso sono:
– sostenere i minori e le loro famiglie in condizioni di fragilità (anche economica) , soprattutto per quanto riguarda la conciliazione dei tempi di cura e di lavoro, in quei nuclei familiari privi di rete parentale e/o amicale adeguati;
– mettere in relazione i bambini con i giovani in un’ottica di reciprocità, allo scopo di migliorare la qualità della vita nella comunità aperta e solidale, mantenendo sullo sfondo il tema del contributo volontario che le persone possono offrire per migliorare la vita degli altri;
– valorizzare e promuovere il contributo del volontariato organizzato , disponibile ad offrire la propria opera a sostegno dei nuclei con comprovate fragilità, in questo particolare periodo storico;
– la sensibilizzazione della cittadinanza attraverso una partecipazione attiva alla costruzione di un nuovo modello di servizi che incorpori pratiche di welfare societario a fianco di quelle più specificatamente istituzionali.
Un grazie all’associazione “Enrico&Ilaria sono con noi” che ha favorito l’avviamento del progetto che dal 2018 rientra gli atti istituzionali che l’Azienda, in collaborazione con l’Assessorato alle politiche Sociali del Comune, intende portare avanti e finanziare.

Uno sguardo all’attività svolta e i progetti futuri

Il progetto è iniziato, in via sperimentale, a settembre 2016 e ha visto coinvolti sei volontari e sei minori residenti nel Comune di Asti (quattro in carico alla Struttura. di Medicina Fisica e Riabilitazione, settore età evolutiva e due minori in carico all’Unità Operativa Minori del Comune di Asti – Assessorato alle Politiche Sociali).
L’impegno orario dei volontari è stato di due ore settimanali.

L’età dei volontari selezionati varia dai 22 ai 30 anni.
L’età dei minori varia dai 3 agli 11 anni e sono tutti residenti nel Comune di Asti.
A fine anno 2016, si sono ritirati due volontari per problemi di studio e di residenza e un minore per cambio di residenza .

Da gennaio 2017, i volontari coinvolti sono diventati dieci , per altrettanti bambini (otto in carico alla S.C. di Medicina Fisica e Riabilitazione e due minori in carico all’Unità Operativa Minori del Comune di Asti – Assessorato alle Politiche Sociali).
L’età dei minori varia dai 4 ai 12 anni.
L’età dei volontari varia dai 21 ai 30 anni.
I volontari sono stati selezionati, per il 2016 e poi per il 2017, dall’assistente sociale e dal coordinatore fisioterapisti dell’Asl AT e dall’assistente sociale dell’Unità operativa minori del comune di Asti. L’avviso di ricerca è stato pubblicato sul sito dell’ASL.

Nove volontari sono studenti universitari (sette studenti del Corso di Laurea in Servizio Sociale dell’Università del Piemonte Orientale di Alessandria, una studentessa iscritta alla Specialistica del Corso di Laurea in Lettere dell’Università di Torino, una studentessa iscritta al Corso di Laurea delle attività motorie e sportive dell’Università degli Studi di Torino);
una volontaria laureata in Scienze dell’educazione.

Tutti i volontari hanno partecipato a riunioni, organizzate periodicamente, con gli operatori del servizio per l’Età evolutiva (medico fisiatra, neuropsichiatra infantile, fisioterapisti, logopedisti e assistente sociale) per una verifica e confronto sui singoli casi e riunioni collettive di verifica dell’andamento del lavoro.

I volontari hanno confermato tutti la loro disponibilità per il 2018 e anche le famiglie coinvolte nel progetto ci chiedono di proseguire l’esperienza.