Un Consiglio cittadino dei beni comuni dei ragazzi di Asti?

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Cinquemila centoquarantatre ragazzi e ragazze tra i 7 e 14 anni risiedono in città (dato al 31.12.2017). Una fetta non proprio irrilevante considerando quel che muovono, tra impegni familiari e dei genitori e dei mondi che li accolgono durante la giornata. E poi linguaggi, modi di esprimersi, interessi, anche voglia di imparare. Soprattutto con la voglia di stare e fare cose insieme ad altri.
A intercettare questa comunità di adolescenti in crescita anche il Comune che, in continuità con esperienze precedenti, iniziate nel lontano 2000, grazie alla collaborazione di alcune classi cittadine intende ora riavviare l’esperienza del “Consiglio cittadino dei ragazzi”. Con un tematismo e un’organizzazione rinnovata.
“Il bene comune secondo i bambini e le bambine” sarà la cornice valoriale in cui dettagliare gli argomenti su cui lavorare. Ma alla loro altezza, con i gusti e le attese della loro età, nel disorientamento di una cultura che li vuole veloci e performanti anziché liberi e capaci di esplorare le “cose come sono”.

I ragazzi in classe saranno invitati a riconoscere che cosa è per loro “bene comune”, a restringere il campo fornendo una decisione argomentata della loro scelta condivisa e partecipare creativamente alla progettualità che potrà originarsi. Saranno quindi i ragazzi a interpretare “in prima persona” il bene comune individuato, “come se loro” dovessero, rappresentarlo e raccontarlo agli altri, scoprirne le virtù e le potenzialità, salvaguardarlo, proporne una significazione per la collettività.
Al Servizio Istruzione della Città, da anni motorino dell’iniziativa, si ritiene che così come i ragazzi sono un bene comune della città, tanto più importante se saranno loro a esprimere, a capire e poi amministrare quel che di bene la vita dà loro in dote. Beni di realtà e di salute, di gioco e fantasia, di impegno e di movimento, di natura e di valore, di spazio e di mente, letti, argomentati e rappresentati in funzione del capitale sociale e naturale che li attornia..
Le esperienze partecipative rivolte ai ragazzi, per essere tali, spiega l’Assessore Loretta Bologna, devono prendere le mosse da loro, e credo siamo sulla buona strada se ci daremo da fare a interpretare i desideri e le cose che contano per loro e per tutti noi”.
Per dare corso a questa proposta si pensa a un Consiglio non più eletto o sorteggiato ma espressione delle classi che vorranno liberamente coinvolgersi, ci si augura, con ampia rappresentatività di tutte le scuole della città, con adesioni finora di Cagni, Baussano, Ferraris, Savio, Gramsci, Pascoli, Oberdan e dell’infanzia Cattedrale.
“Da più parti vengo sollecitato, afferma il Sindaco Maurizio Rasero, a introdurre iniziative orientate al civismo e al recupero di educazione civica fra i cittadini. Colgo quindi positivamente il segnale che ci viene dai più giovani fra loro”.
Una proposta destinata ai ragazzi della scuola primaria, ma in collegamento con l’infanzia e la secondaria, alla scuola per riscoprirne la funzione di laboratorio volta a far apprendere conoscenza e competenza, alla città per giovarsi di una sollecitazione a considerare i suoi ritmi e le sue risorse.
(nella foto: la presentazione del progetto con gli insegnanti)
rg

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