“Non sei sola”, il messaggio degli studenti sul tema della violenza di genere

La facciata del Municipio ha oggi un’icona in più. È il lavoro degli allievi della classe 4° F del Liceo artistico Benedetto Alfieri, docente Gloria Vigliocco, che hanno esposto una loro elaborazione grafica sul tema della violenza di genere. Fa compagnia all’installazione nell’ androne, denominata “posto occupato”, con accanto un testo della classe 1° C dell’istituto Giobert e una poltrona, dedicata a tutte le donne che prima di essere vittime occupavano uno spazio, chi su un autobus, chi a scuola, sul lavoro, al cinema…, e curata dall’Assessorato Pari opportunità della Città. “Non sei sola” il messaggio “volato” questa mattina all’Ospedale Massaia con l’iniziativa rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado, a cura dell’equipe che si occupa di casi di abuso e maltrattamento minorile. Con i pannelli su nero lucido presentati dagli studenti della 1A e 3A, docente dell’Istituto agrario Penna, docente Francesca Ricchetti. Filo conduttore “le farfalle”: “mariposas” erano le tre donne dominicane trucidate il 25 novembre (1960) da quella dittatura, da cui la Giornata internazionale tristemente nota.

Nei giorni scorsi la tenda-presidio collocata in P.zza Statuto e l’iniziativa “Anche io… non ci sto…”, il coinvolgimento e partecipazione dei negozianti del centro cittadino con esposizione, nelle vetrine delle loro attività commerciali, di un oggetto simbolo della lotta alla violenza di genere. Altre iniziative si susseguiranno, fino al 28 novembre, in forme e linguaggi diversi per confermare che “un giorno solo non basta”.
“Un coinvolgimento pubblico, dichiara l’Assessore Mariangela Cotto, che mi auguro diventi nel tempo un appuntamento fisso, per rendere sempre più netto e visibile il messaggio della nonviolenza e del rispetto della donna”.

L’opera sul balcone del Municipio, nei toni, nell’immagine e nella scritta che l’accompagna, denuncia la tristezza e la durezza di una realtà italiana che registra un femminicidio ogni tre giorni e mezzo. Violenza, dunque, che non deve occultare la “fisicità” omicida, psicologica e multidimensionale di questo fenomeno.
Si pensi solo che più di 700 milioni di donne in tutto il mondo vengono unite in matrimonio ancora bambine, prima dei diciotto anni e di queste, più di 1 su 3 prima dei quindici anni. Almeno 200 milioni di donne e ragazze in 30 paesi hanno subito mutilazioni genitali (fonte Ue).
Il lavoro del pittore non finisce col suo quadro: finisce negli occhi di chi lo guarda. Specie degli uomini.
(nelle foto le opere delle classi citate)