Monferrato on Stage, brand del territorio: venerdì si festeggia la chiusura della seconda edizione con nuove idee per il 2018

Ambiziosi, entusiasti e un po’ folli.

Si definiscono così i sindaci dei dieci comuni aderenti al Monferrato on Stage la rassegna musicale itinerante andata in scena la scorsa estate per la seconda stagione, e riunitisi ieri, lunedì 27 novembre nella cornice delle Cantine Bava/Cocchi Vermouth a Cocconato in occasione di una conferenza stampa. Obiettivo dell’incontro: fare il punto sul 2017, dare anticipazioni sul 2018 e presentare la festa di chiusura di venerdì 1 dicembre, in programma a Palazzo Ottolenghi ad Asti.

Il MOS ha preso avvio dal 2016 da sei comuni (Aramengo, Castagnole Monferrato, Cocconato, Roatto, Tonco, Valfenera) supportati dall’associazione Joint Music di Aramengo, comune che da anni si distingue per iniziative musicali di livello e, quindi, trainante in tal senso con il proprio esempio.

Dal 2017 la “rete” di comuni partecipanti si è estesa a Baldichieri d’Asti, Callianetto, Cantarana e Ferrere, arrivando così a 10 comuni astigiani coinvolti.

Le principali caratteristiche di questa manifestazione, che si distingue da quelle tradizionali del periodo estivo legate alle sagre di paese, sono la rete e collaborazione (non scontata) tra comuni e mondo associazionistico e del volontariato e la valorizzazione di un territorio, quello del Nord Astigiano che non gode dei benefici e delle ricadute di immagine dei territori Unesco,

Altro concetto emerso da più parti è la qualità. Qualità musicale che si sposa con quella di un prodotto locale tipico del Monferrato

Sin dall’inizio, MOS ha avuto come partner il Vermouth Cocchi dell’Azienda Bava, scelta non casuale per entrambe le parti: l’obiettivo, infatti, è per tutti quello di valorizzare e far conoscere le eccellenze del territorio e il connubio tra musica e Vermouth ha sicuramente funzionato, ne è la riprova il successo della stagione 2017 appena conclusa.

Quest’anno, oltre a Bava, il MOS ha potuto registrare anche il plauso ed il supporto economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dell’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano e, anche se ancora non formalizzato con la determinazione del contributo, della Regione Piemonte.

Oggi i comuni e le associazioni che ci hanno creduto hanno come orizzonte quello di far crescere ancora il MOS, contando naturalmente su partner e sponsor che fin qui li hanno affiancati e aprendosi ad altri marchi ed istituzioni che abbiano a cuore le stesse priorità.

“Il MOS nonostante il fondamentale aiuto dei soggetti partner, è ancora un’iniziativa in gran parte autofinanziata da comuni e proloco. La volontà di tutti è quella di vederlo crescere ancora e molto. Da subito abbiamo investito risorse significative in pubblicità e marketing con buone ricadute: da adesso in poi l’obiettivo è quello di ‘brandizzare’ la rassegna e farne un elemento distintivo delle nostre terre” .

Un’idea di territorio, dunque, che ha dato vita ad una rassegna musicale che tra luglio e settembre, ha portato artisti giovani e meno giovani, di fama nazionale ed internazionale o da poco affacciati alla ribalta dei palcoscenici, rockettari, jazzisti, cantautori e poeti.

“Il tutto – concludono i sindaci – ispirato soltanto dalla voglia di ‘alzare l’asticella’ della capacità di attrarre, intrattenere, ospitare, se possibile, stupire, con un grande progetto di rete territoriale, reale e tangibile, indispensabile ormai per il Monferrato.

E su ques’ultimo punto si è discusso in modo particolare durante la conferenza stampa. “Il MOS deve diventare un prodotto che attiri turisti. Il turista si ferma in media nell’Astigiano una notte, è troppo poco per conoscere il territorio. Tutte le feste dell’astigiano sono legate all’autunno e ai suoi prodotti. Ma di prodotti ne possiamo offrire anche in altri periodi. Il MOS è uno di questi prodotti, un esempio di cosa il territorio può offrire affinché il turista non solo arrivi ma stia. Dobbiamo pensare in grande ed essere folli. Non si può organizzare la festa solo per gli abitanti del paese, ma fare in modo che vengano a conoscerci anche da lontano. Il MOS ha tutte le caratteristiche per farlo”.

E per chiudere la sua seconda stagione,  un evento in programma venerdì 1° dicembre nel cortile di Palazzo Ottolenghi ad Asti.  Per l’occasione l’organizzazione ha previsto un apericena a partire dalle 19.00 (solo su invito) e, a seguire, il concerto di Francess & the Sonic Factory con ingresso libero a tutti.

E mentre si festeggia si pensa già all’edizione 2018 e qualche indiscrezione trapela: estendere le date a tre nuovi comuni, abbinare la musica alla degustazione di prodotti locali; sdoganarsi dalle feste patronali per creare un calendario di date più compatto e dare al MOS una maggiore autonomia e una chiara identità.