Erano milionari, ma sconosciuti al fisco: anche ad Asti i tesori di una famiglia sinti

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Aveva beni anche in provincia di Asti una nota famiglia sinti.

Tra il campo nomadi di Bolzaneto, a Genova, e Asti avevano, in quattro, marito, moglie e due figli, sette case, nove macchine, 6 attività commerciali, e 24 conti correnti, con 2 milioni di euro di liquidità. Ma al fisco risultavano nullatenenenti.

Per il tribunale di Genova, che ieri ha convalidato la confisca preventiva di quel tesoro, quelle somme non sono giustificabili con la versione raccontata dai diretti interessati, secondo cui quei soldi sono perlopiù i proventi (in nero) dell’attività di giostrai e rivenditori di rottami.

Al centro delle indagini, condotte da Carabinieri e Guardia di Finanza, ci sono G. A., 55 anni, e svariati precedenti per furti in appartamento e truffe alle spalle, la moglie R. V., e i due figli.

“Nel 2008 il figlio, quando era appena diciottenne – annotano i giudici – spese 96mila euro per l’acquisto di un caravan e di un’auto Audi”. E, oltre a terreni e appartamenti, ad Asti ha recentemente edificato un “fabbricato su tre livelli, con relativi costi di urbanizzazione”. La figlia, invece, sempre ad Asti, in strada Fortino, possiede una villetta bifamiliare dove gestisce anche una pizzeria.

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