Barbera 2017: anche i neofiti potranno apprezzarla. Ieri 5 mila degustazioni in anteprima assoluta

24 campioni di vino, oltre 200 assaggiatori, con 500 bottiglie e 5 mila degustazioni, sono stati serviti ieri sera al “Palco 19” di Asti, per l’Anteprima Barbera d’Asti Docg annata 2017. Dalla mega degustazione, la prima in assoluto, sono stati lanciati da Coldiretti Asti, in stretta collaborazione col Centro Studi Vini del Piemonte, tre messaggi tecnici e un messaggio politico.

Anche per questa sedicesima edizione, l’esposizione degli aspetti tecnici, a corredo di ogni degustazione, è stata affidata al professor Vincenzo Gerbi del Disafa Università di Torino.
Prima considerazione, la versatilità della Barbera d’Asti: “Un’annata particolare – ha spiegato Gerbi – fortemente influenzata dall’andamento climatico che ha portato ad avere uve molto mature con vini di grande corposità e, tuttavia ancora una volta molto eleganti”; “Sono stati fatti pochissimi interventi in vigneto – sottolinea Secondo Rabbione, Responsabile del Centro Studi Vini – ma per contro in cantina abbiamo iniziato presto e finiremo tardi, abbiamo cominciato i lavori a metà agosto e ad oggi sono ancora in corso”; “Con l’Anteprima Barbera di quest’anno – ha confermato Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti – abbiamo avuto la riprova di aver in mano un cavallo di razza. La Barbera è un vino meraviglioso, sicuramente fra i migliori d’Italia e del mondo, anche per la grande capacità dei produttori di portare a termine la vinificazione in condizioni estreme”.

Il secondo aspetto tecnico rilevato da Gerbi riguarda le caratteristiche sensoriali: “Quest’anno la Barbera d’Asti è uno strumento didattico formidabile per i neofiti. Chi non conosce la Barbera potrà svolgere un utile esercizio di memorizzazione delle caratteristiche peculiari del vino. L’assaggiatore scoprirà una serie di profumi grandiosi, la troverà morbida, quasi dolce, e se la ricorderà sicuramente per la sua piacevolezza”.
Il terzo rilievo tecnico riguarda l’alta gradazione: “Tutti i campioni presi in esame hanno superato abbondantemente i 14 gradi alcol, 8 erano oltre i 15 gradi e 3 hanno sfondato la soglia dei 16 gradi. Francamente sono gradazioni elevate che ormai si verificano da diverse annata e persisterà questa tendenza occorrerà intervenire agronomicamente in vigneto per contenere i picchi alcolici”.

Sotto l’aspetto politico l’Anteprima della Barbera d’Asti ha messo in rilievo la necessità di perseguire l’azione di valorizzazione delle uve e del vino intrapresa da Coldiretti. “Anche grazie al nostro progetto “Barbera Amica” – ha detto Roberto Cabiale, Presidente di Coldiretti Asti – in un lustro abbiamo assistito all’incremento del valore delle uve dai 20/30 centesimi a oltre l’euro. Siamo soddisfatti, ma non possiamo ancora rallegrarci, anche perchè assistiamo ancora a speculazioni lungo la filiera, con bottiglie di Barbera d’Asti Docg vendute nei supermercati a meno di 2 euro”. “Occorre contenere la produzione – ha rimarcato Mobrici – perchè gli unici titolari della Docg sono i produttori, mentre gli speculatori sono imbottigliatori che non soffrono se il reddito delle uve non è adeguato”. Da queste considerazioni il Presidente Cabiale ha avanzato due proposte che saranno approfondite giovedì prossimo, 30 novembre dalle ore 17,30, sempre al “Palco 19”, nel corso del Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano:
Rivedere il sistema di riclassificazione della Barbera d’Asti Docg per far confluire parte del prodotto direttamente nella doc Piemonte Barbera;
Rivedere il disciplinare della Docg inserendo parametri più restrittivi.