Asti, patrimonio, identità ed economia: ne parla l’antropologa Lucia Carle in un convegno dell’UTEA

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Cosa si intende per patrimonio? Si tratta soprattutto di un’ingombrante eredità che pesa sulle finanze pubbliche, locali e nazionali, e che non si riesce a far rendere malgrado buone intenzioni e reiterati tentativi? Come si può e deve porre l’amministrazione locale di fronte al patrimonio, spesso ingente e diversificato, che si trova a gestire? E quale può essere l’atteggiamento del singolo cittadino?

A queste ed altre domande riguardanti l’annosa e attuale problematica del patrimonio materiale e immateriale del nostro Paese, soprattutto nei suoi risvolti più locali, cercherà di rispondere la lezione magistrale, dal titolo “Il patrimonio: fattore identitario e motore economico del territorio” che la storica e antropologa Lucia Carle terrà a palazzo Mazzetti (c.so Alfieri 357) venerdì 24 novembre prossimo alle 17,30, nell’ambito delle conferenze del ciclo “Incontri con la società” organizzate dall’UTEA, aperte a tutta la cittadinanza.

Specialista dell’identità sociale e culturale collettiva, Lucia Carle è autrice di diversi libri su vari territori italiani e non che ne affrontano le problematiche più attuali, collocandole in una prospettiva storica di lungo periodo. L’analisi e la conoscenza di queste concrete e apparentemente distanti realtà mostra che l’arida questione del che cosa fare di tutto quanto ci è pervenuto dal passato – monumenti e case rurali, documenti e tradizioni, archivi polverosi e musei, opere d’arte e oggetti d’antiquariato, apparati urbanistici e paesaggi- è in realtà qualcosa che concerne le nostre particolarità più profonde e che necessariamente ci interroga anche se inconsapevolmente.

L’identità, parola che ricorre spesso e densa di significati collettivi e individuali, si concretizza in questi studi, fornendo chiavi di lettura e comprensione per problemi attualissimi quali le rivendicazioni localiste e autonomiste e/o la compresenza multietnica e culturale nelle diverse aree europee. Nei suoi lavori sulle Langhe – come L’identità nascosta (EHESS/IUE 1989 e Dell’Orso 1992) e Pezzolo Valle Uzzone in Alta Langa (Valle della Scienza 2003) – e sulla Toscana – come La patria locale, incentrato su Montalcino e l’area del Senese (Marsilio 1996) – la storia degli abitanti di questi territori ( artigiani e contadini, possidenti e soldati, ecclesiastici e donne del popolo…), delle loro famiglie e della loro quotidianità dal 1500 al 2000, diventa una chiave di comprensione delle loro trasformazioni e delle loro realtà attuali.

 

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