Alla scuola di Serravalle d’Asti la Festa delle Forze “dis-armate”

“Una giornata ricchissima di spunti per restare umani”.

Così commenta la lezione dedicata al IV Novembre, alla Scuola Primaria di Serravalle d’Asti, Giampiero Monaca, fondatore del progetto educativo Bimbisvegli e insegnante.

“È stato commovente ricordare i caduti di tutte le guerre mandati a morire ed ammazzare ovunque, a volte in nome delle alleanze a volte per la gloria, spesso nel nome di qualche dio, ben poco spirituale, sempre per arricchire chi era già abbondantemente facoltoso”.

Un’esperienza unica per gli alunni che hanno cantato insieme a reduci italiani la canzone “La guerra di Piero”, dopo aver ascoltato l’Inno di Mameli eseguito dalle zucche della “Banda del Cusi” di Serravalle d’Asti. Insieme a loro anche Lamine, Baba, Taiwo, Hagie, profughi richiedenti asilo, che patiscono le conseguenze delle guerre di oggi.

“Baba, è arrivato in Italia tre mesi fa, in gommone lungo come una nostra aula insieme a 100 altre persone” continua Monaca. Un momento particolarmente intenso è stato stare tutti insieme stretti in uno spazio grande come un gommone: “Insieme alle maestre Vanna, Antonella, Sonia, Mariagrazia, Paola ed Antonella e i ragazzi richiedenti asilo dell’associazione Agathon, abbiamo circondato il gruppo dei 40 bambini, facendo sperimentare la ristrettezza e la difficoltà a mantenere l’equilibrio mentre si è in balia delle onde”.

I bambini hanno poi scoperto che la loro scuola è intitolata a un soldato originario di Serravalle di nome Piero, morto durante la guerra in Libia e in Etiopia, quegli stessi stati da dove provengono molti migranti: “Chissà forse qualche loro parente un tempo patì l’invasione da parte del nostro esercito, di cui faceva parte, proprio il giovane militare cui è intitolata la nostra scuola”.

I bambini hanno continuato a riflettere per tutta la giornata sul significato di pace e giustizia e sull’assurdità della guerra e dell’uso delle armi per portare la pace. La lezione è stata anche l’occasione per quello che a breve sarà l’affiancamento didattico con i migranti: ognuno di loro ha insegnato al proprio gruppo di bambini a presentarsi agli altri in inglese.

Il pranzo è stato seguito da un’attività artistica sul tema della pace e la giornata si è conclusa con la scelta da parte dei bambini dei propri eroi della pace, secondo il progetto “I Pacifici”.

“La carovana dei Pacifici è una iniziativa della Rete di Cooperazione Educativa che da diversi anni stimola i bambini a ritrovare in sé e negli altri semi di Pace – conclude Monaca- Piccoli eroi della pace che scelgono di rimanere umani cercando di fare coerentemente il bene per sé e contemporaneamente il bene per tutti. È pacifica la mamma che mi abbraccia, papa che mi racconta le favole, la vicina che gioca sempre con ne, il nonno e la nonna che mi consolano, le persone che accolgono, chi ama la natura, chi raccoglie una cavalletta o un lombrico per non calpestarlo, chi entra in un prato chiedendo il permesso e quando esce domanda scusa per involontari danni causati”.