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Roberto Guastello: “Più che promuoverlo, dobbiamo impegnarci a mantenere il territorio” fotogallery

Continua la nostra “Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”. Siamo sempre in Core Zone 4, questa volta ci spostiamo a Castelnuovo Calcea, a tu per tu con il Sindaco.

Comunicare la Bellezza: Castelnuovo Calcea

Roberto Guastello: “Più che promuoverlo, dobbiamo impegnarci a mantenere il territorio”

di Silvia Musso

Roberto Guastello è il giovane sindaco del comune di Castelnuovo Calcea. Classe 1977, al suo secondo mandato, Guastello presenta con orgoglio il suo paese: un gioiello di appena 750 abitanti, che si sviluppa intorno ad un castello medievale, incastonato nelle colline Patrimonio dell’Umanità.

Cosa è cambiato con il riconoscimento Unesco?

Sicuramente si può contare una maggiore presenza turistica sul territorio. Anche le strutture ricettive confermano che i turisti, soprattutto stranieri, sono aumentati. Un trend era già iniziato prima del riconoscimento, ma ora ha avuto una spinta in più. I visitatori si spostano da Langhe e Toscana e scelgono il Monferrato, una nuova area per molti turisti ancora tutta da scoprire.
Se l’Unesco può aver cambiato qualcosa a livello di ricettività turistica, si percepisce meno nella vita quotidiana, tra la gente. L’edilizia è ferma. Pochi ristrutturano e quel poco di ristrutturazione che fanno deve essere sottoposta a vincoli paesaggistici precisi, che spesso sono mal digeriti.
Dal punto di vista edilizio le ricadute positive del riconoscimento Unesco si vedranno nel lungo periodo. Attualmente il mercato dei rustici è quasi fermo: quello delle case vuote è un problema comune a tutta quest’area.
Gli unici casi di acquisto e ristrutturazioni significative sono da parte di stranieri: norvegesi per la maggior parte e poi inglesi, tedeschi e svizzeri. Per loro è un investimento. I costi per loro sono abbordabili e ritengono che nel tempo le case possano aumentare il loro valore, proprio grazie all’Unesco. Come è successo in altre aree del Piemonte che hanno iniziato ben prima uno sviluppo turistico. Sono lungimiranti e vedono sicuramente in queste zone possibilità di sviluppo.
In banca [Guastello lavora in una filiale a Nizza Monferrato NdR], si registra un boom di mutui a nome di stranieri soprattutto del Nord Europa. Di sei pratiche di mutuo avviate a ottobre, solo due sono di italiani.

Cosa può e deve cambiare per sfruttare meglio il riconoscimento Unesco?

Bisogna puntare sull’agricoltura, l’essenza del nostro paesaggio. Se è vero che Unesco non è un marchio commerciale, è anche vero che siamo gli unici ad avere nella dicitura il riferimento ad un prodotto, il vino, caratteristico proprio del “paesaggio viti-vinicolo”.Avere un vino proveniente da zone Unesco ha una forza incredibile.
A Castelnuovo ci sono alcune aziende che vinificano, molti agricoltori che conferiscono le uve alla Cantina sociale e i vigneti di tre aziende molto estese di comuni limitrofi (Braida, Coppo e Chiarlo). Tutto questo fa di Castelnuovo Calcea un territorio quasi completamente a vocazione vitivinicola, soprattutto per la produzione di Barbera.
Nel territorio di Castelnuovo c’è inoltre l’unico parco artistico all’interno di vigneti con opere di Luzzati. È di proprietà di Michele Chiarlo, imprenditore agricolo lungimirante ed ambizioso, che ha acquistato dei terreni su un complesso collinare molto suggestivo coltivando vigne e rendendole arte.
Avere questo parco è motivo di orgoglio per tutta la comunità ed è segno di una visione più ampia del territorio e della sua importanza, che tutti dovrebbero acquisire: puntare non solo sulla qualità del vino, sull’economia che deriva dalla produzione di vino, ma anche sul paesaggio e sulla sua bellezza, in piena linea Unesco.

Cosa si fa per comunicare il territorio? Per promuoverlo e per attirare visitatori?

Nel piccolo possiamo tenere aperto il castello, organizzare una bella festa patronale, sostenere i servizi, ma è poi essenziale una rete sovracomunale non tanto per promuovere il territorio, quanto per salvaguardarlo.
Fare promozione è molto difficile per una piccola amministrazione. Con il bilanco che abbiamo è impossibile realizzare una campagna di comunicazione. Abbiamo realizzato dei volantini, ma a parte questo è complicato: mancano fondi e personale, non ci sono risorse. Quello però che si può fare è impegnarsi per mantenere il paesaggio che abbiamo. I turisti arrivano da noi per la bellezza dei paesaggi, ma come si può avere un riconscimento di un paesaggio se poi questo viene a mancare?
E il rischio c’è, perché il territorio va curato e salvaguardato da abbandono, incuria e da un male cui gli agricoltori devono combattare ormai da tempo: la flavescenza dorata. La lotta a questa malattia che colpisce i vigneti è essenziale.
Come Comune possiamo partecipare ad iniziative di mantenimento del territorio per assicurare la sua integrità, con la collaborazione con altre amministrazioni con cui fare rete, come si fa per i monitoraggi. Obiettivo comune deve essere evitare che i paesaggi dell’Unesco spariscano, cosa che può succedere senza un controllo adeguato della flavescenza.

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Il Progetto “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” è realizzato grazie al contributo di:

Regione Piemonte

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

Cooperativa della Rava e della Fava

Il Progetto ha ricevuto il Patrocinio di:

Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

Comune di Asti

Comune di Vaglio Serra

Provincia di Asti