Alba: una targa di ringraziamento al Sindaco Marello dalla Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione

“Grazie!! per averci appoggiato in un momento difficile. La vostra attenzione nei nostri riguardi è risultata particolarmente sentita e gradita”.

Questo il testo inciso sulla targa consegnata al Sindaco di Alba Maurizio Marello da Giuseppe Colombo Comandante della Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione “Giuseppe Montalto” di Alba, domenica 1 ottobre in piazza Elvio Pertinace tra i banchi del mercatino “Produzioni Ristrette”, all’interno del Mercato della Terra con una rassegna di cibi, oggetti artigianali, abiti e accessori nati all’interno di progetti finalizzati al reinserimento delle persone detenute in carcere.

La targa è stata incisa in occasione della commemorazione del bicentenario della fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria che ricade quest’anno e consegnata durante la tradizionale visita al mercatino con lo stand del vino “Vale la Pena” prodotto con le uve coltivate nella casa di reclusione albese accanto ad altre bancarelle con alimenti ed oggetti realizzati nelle carceri italiane diventato presenza tradizionale durante la prima domenica di Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

Agli stand il Sindaco Maurizio Marello con il Vice Sindaco Elena Di Liddo e gli assessori Massimo Scavino, Fabio Tripaldi, Anna Chiara Cavallotto, Rosanna Martini ed Alberto Gatto, accanto ai consiglieri comunali William Revello, Pierangela Castellengo e Pierangelo Bonardi, insieme al Garante Regionale delle Persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte Bruno Mellano ed al Garante comunale Alessandro Prandi, insieme all’agronomo Giovanni Bertello al formatore Sergio Pasquali, accanto al Comandante della Polizia Penitenziaria Giuseppe Colombo e ad Elena Saglietti della Compagnia di Iniziative Sociali – CIS.

Il mercatino si inserisce nell’ambito delle iniziative definite “Vale la Pena” dal progetto nato nel 2006 con l’obiettivo di coltivare uva, Barbera con qualche pianta di moscato e dolcetto, all’interno del carcere albese. L’anno scorso sono stati prodotti 40 quintali di uva, quest’anno la previsione è di 50. Alla vinificazione, imbottigliamento ed etichettatura provvede l’Istituto Enologico Umberto I di Alba per una produzione annua di 1.400 bottiglie. Il progetto è seguito dall’agronomo Giovanni Bertello che da anni cura i progetti agricoli nella Casa circondariale albese e dallo staff degli educatori il cui responsabile è Sergio Pasquali.
Attualmente sono otto le persone detenute impegnate nel vigneto, nel periodo di chiusura, nei mesi tra marzo e giugno, erano in tre che venivano dal carcere di Fossano con le previsioni dell’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario. Nel 2018 dovrebbe iniziare il corso per formare altre persone da inserire nel progetto.

Nel frattempo proseguono le iniziative “Vale La Pena 2017”. In ottobre, novembre e dicembre sono previsti un convegno sul lavoro in carcere con particolare attenzione ai progetti di agricoltura all’interno delle carceri italiane, una mostra sul vino “Vale la Pena” e la presentazione della nuova annata del nettare di Bacco prodotto con le uve della casa di reclusione.
La manifestazione è organizzata dalla Compagnia di Iniziative Sociali – CIS e dall’associazione di volontariato penitenziario Arcobaleno con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ed in collaborazione con la Città di Alba, i Garanti regionale e comunale delle persone private della libertà personale, la Casa di Reclusione “Giuseppe Montalto”, l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, il Mercato della Terra “Italo Seletto Onlus” di Alba e la Consulta comunale del Volontariato.

Nell’organizzazione sono coinvolti l’Istituto di Istruzione Statale “Umberto I°” di Alba e Syngenta, gruppo mondiale interamente dedicato all’agribusiness, impegnato a sostenere il progetto di coltivazione delle uve presso il carcere albese.