A Cortazzone tre giornate dedicate alla memoria dei propri deportati della Seconda Guerra Mondiali

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La festa del 4 novembre celebra attualmente la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Il Comune di Cortazzone in tale occasione, quest’anno, dedicherà i giorni 3, 4 e 5 novembre ad una serie di iniziative centrate sulla memoria dei deportati cortazzonesi del tempo della II Guerra Mondiale.

La parola deportazione ha un significato oppressivo. Non si tratta di prigionia, non si tratta di una conseguenza delle dure regole del gioco della guerra. Rappresenta un abuso, una violenza, una riduzione in schiavitù che viene perpetrata non tanto da un nemico, quanto da un sistema politico che pro tempore ha la pretesa di rappresentare lo Stato a cui si appartiene, la propria nazione. La deportazione spezza i rapporti di fiducia verso la realtà in cui si vive e coinvolge cittadini estranei ad attività belliche o politiche.

In seguito ad un lavoro di ricerca condotto da Vincenzo Galliani, vicesindaco del Comune di Cortazzone, sono stati individuati dieci nominativi di cittadini deportati, ma sembra che altri ancora dovranno essere aggiunti alla lista. Si tratta di un numero spropositato se paragonato alla popolazione di questa piccola comunità. La stessa ricerca mostra che non si tratta di un fatto isolato e che tutti i paesi hanno subito una simile violenza.

Le giornate dedicate a questa celebrazione, sono organizzate secondo un programma dal titolo “Il filo della Memoria; Cortazzone persone e luoghi da ricordare”.

Il giorno di venerdì 3 novembre 2017, nei locali della Biblioteca Comunale di Cortazzone, alle ore 21, si svolgerà un incontro dal titolo “Il filo della storia: Cortazzone e la deportazione”, condotto da Vincenzo Galliani e da Nicoletta Fasano dell’ISRAT, in cui verranno presentati i nominativi dei deportati e si tratterà del fenomeno della deportazione nella provincia di Asti e dei luoghi della Memoria.

Il giorno di sabato 4 novembre, presso la chiesa parrocchiale di Cortazzone, si terrà un concerto dal titolo “Il filo delle note: dal Risorgimento all’Unità Nazionale”. Il coro alpino “La Bissòca” eseguirà canti patriottici, preceduti da un commento che fornirà indicazioni sul significato reale e drammatico contenuto nel testo.

Il giorno di domenica 5 novembre, alle ore 9, di fronte alla chiesa parrocchiale, avverrà la cerimonia civile dal titolo “Il filo dei nomi: per non dimenticare”. Dopo il saluto del sindaco Francesco Chiara e del prefetto Paolo Formicola, vi sarà una rappresentazione degli studenti delle scuole di Montafia su un’idea della professoressa Silvana Baiotto.
Alle ore 10 avverrà lo spoglio della lapide dedicata ai deportati a cui seguirà la cerimonia d’onore e la deposizione della corona d’alloro.
Alle ore 11 Messa solenne.
Alle ore 12, lungo il viale della Rimembranza, Appello dei Caduti a cui seguirà la deposizione della corona d’alloro sul monumento a loro dedicato.

Il filo della memoria_locandina

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