UNCEM su accatastamento fabbricati rurali, incontro con l’agenzia delle entrate

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Agevolare i cittadini nelle registrazioni degli immobili rurali al catasto edilizio urbano, rendere meno onerose possibili le pratiche, semplificare le procedure per gli uffici tecnici dei Comuni e tra i professionisti, sgravare i proprietari da imposte nei casi previsti dalla norma, precisando meglio le situazioni che non producono reddito, nell’interesse di riorganizzare le banche dati catastali.

Sono questi i principali temi dei quali si è discusso nella riunione a Roma convocata oggi, martedì 19 settembre, dall’Agenzia delle Entrate, con i rappresentanti di Anci e Uncem, anche a seguito delle forti preoccupazioni espresse negli ultimi tre mesi da numerosi Sindaci oltre che da moltissimi cittadini che hanno ricevuto dall’Agenzia oltre 800mila lettere di avviso bonario per il necessario accatastamento degli immobili, delle quali 200mila in Piemonte. Le Province di Cuneo, Torino e del Verbano Cusio Ossola sono tra quelle in Itaia con maggiori situazioni ancora da aggiornare: immobili registrati al catasto agricolo, da dichiarare e inserire sul catasto edilizio urbano. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate gli accatastamenti stanno procedendo (30mila le autocertificazioni già ricevute e immesse nella banca dati) anche grazie all’impegno di molti Comuni con i loro uffici tecnici. Uncem ha richiesto che il riallineamento delle banche dati, in tutto il Paese, tenga conto dell’esistenza di alcune situazioni peculiari nelle Alpi e in particolare nelle terre alte del Piemonte. “L’abbandono della montagna – spiega il Vicepresidente Uncem Marco Bussone – ha portato a disporre di migliaia di beni immobili inutilizzati, in molti casi ruderi, oggi in parte distrutti. Per queste situazioni, per le quali è stata ribadita la necessità di una sola autocertificazione del proprietario, senza costi e senza successive imposte, l’Agenzia delle Entrate invierà una nota ai Comuni e ai professionisti con maggiori dettagli, nel precisare le fattispecie per le quali non sono necessarie registrazioni. Un’operazione auspicata da Uncem, per fare chiarezza e aiutare i cittadini nelle procedure”. “Anche rispetto ai casi dove vi sono parcellizzazioni della proprietà e della titolarità degli immobili – prosegue Bussone – abbiamo richiesto all’Agenzia di fornire supporto e maggiori informazioni, dando anche la disponibilità a organizzare un incontro dei tecnici dell’Agenzia con i Comuni montani piemontesi”.

Nonostante l’Agenzia delle Entrate non escluda errori nell’invio delle comunicazioni, in particolare relative alle aree montane piemontesi, Uncem ha confermato la disponibilità a collaborare al fine di agevolare cittadini ed Enti locali in primo luogo migliorando la comunicazione, soprattutto su deroghe e categorie previste per baite e fabbricati rurali. Nei prossimi giorni, Uncem, d’intesa con Anci, chiederà una proroga ai tempi previsti per le procedure di registrazione, finora fissati al 31 dicembre 2017. Un’istanza che Agenzia delle Entrate – rappresentata all’incontro con Uncem a Roma da Rossella Orlandi, Vicedirettore generale dell’Agenzia e responsabile del Territorio e Catasto, e da Franco Maggio, Direttore centrale Catasto Cartografia e Pubblicità – ha condiviso e verrà riportata ai Parlamentari piemontesi oltre che al Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Nel corso dell’incontro, è stato toccato anche il tema della “fiscalità di vantaggio” per le imprese e le attività economiche delle aree interne – anche grazie al lavoro che si sta svolgendo tramite la Strategia nazionale – sul quale i vertici dell’Agenzia delle Entrate hanno condiviso l’urgenza posta da Uncem al tavolo, d’intesa con Ifel e Anci, con la necessità di aprire urgentemente un tavolo nazionale.

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