Il romanzo di Alessandra Sarchi selezionato per il Premio Asti d’Appello

È “La notte ha la mia voce” di Alessandra Sarchi, edito da Einaudi, l’ultimo volume selezionato per l’edizione 2017 del Premio Asti d’Appello.
Il romanzo, incluso nella cinquina del Premio Campiello, va a completare la rosa dei finalisti che comprende “Una pistola come la tua” di Enrico Pandiani (Rizzoli), finalista al Premio Scerbanenco, “Il bambino nella neve” di Wlodek Goldkorn (Feltrinelli), segnalato dai giurati del Premio Bautta, “Lo spregio” di Alessandro Zaccuri (Marsilio), dal Premio Bergamo, “Confessioni audaci di un ballerino di liscio” di Paola Cereda (Baldini & Castoldi) dal Premio Rapallo, “La Locanda dell’Ultima Solitudine” di Alessandro Barbaglia (Mondadori) dal Premio Bancarella, “È giusto obbedire alla notte” di Matteo Nucci (Ponte alle Grazie) dal Premio Strega e “La città interiore” di Mauro Covacich dal Premio Viareggio.

Una giovane donna ha perso l’uso delle gambe in seguito a un incidente. Abita un corpo che non le appartiene più e si sente in esilio dal territorio dei sani. Poi incontra la Donnagatto, e il suo modo di guardare se stessa, e gli altri, cambia. La prima cosa che arriva di Giovanna è la voce: argentina, decisa, sensuale. Fa pensare a qualcuno che avanzi sulle miserie quotidiane come un felino. Ecco perché, fin da subito, l’io narrante la battezza Donnagatto, sebbene Giovanna sia paralizzata, proprio come lei. Al contrario di lei, però, rivendica il diritto a desiderare ancora, sfidando l’imperfezione del mondo. La Donnagatto nasconde un segreto, e forse ha trovato una persona cui confessarlo, consegnandole la propria storia. Una storia dove è solo apparente il confine tra la condanna e la grazia.

La selezione è frutto del lavoro di “lettura preventiva” di un gruppo di cinque socie del Premio (Caterina Armao, Nella Baldi, Rosella Gerbi, Paola Maranzana e Anna Maria Migliarini) che nell’assemblea dei soci dello scorso febbraio si erano rese disponibili a leggere tutti i volumi finalisti nei premi letterari e quindi possibili candidati al Premio d’Appello per valutarli prima di formalizzare l’invito. Questo perché nelle ultime edizioni l’automatismo di scegliere il secondo o il terzo classificato ha comportato scelte giudicate poco soddisfacenti da molti dei soci. Per fare selezioni dettate da maggiore consapevolezza è stato quindi deciso di modificare il regolamento del premio, estendendo la possibilità di scelta a tutti i finalisti, escluso ovviamente il vincitore. Le “ghost readers” hanno letto preventivamente tutti i volumi selezionati al Premio Strega, al Rapallo, al Cortina, al Viareggio e al Campiello e li hanno valutati, orientando la scelta di 6 degli 8 volumi selezionati.

La cerimonia finale della nona edizione del Premio Asti d’Appello si terrà al Teatro Alfieri, domenica 26 novembre. Per informazioni: 0141.593002.