Lettere al direttore

Piscina di Aramengo: continuano i tavoli tecnici nell’attesa del responso del TAR, posticipato al 6 dicembre

Riceviamo e pubblichiamo.

Il giorno 1 Settembre, nei locali del Comune, abbiamo esposto l’iter a cui il ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) avviato da alcuni appartenenti al comi-tato “Amici di Canuto” ci obbliga. La stessa sera è seguita una discussione con l’intento di poter evitare questo percorso del tutto formale e per noi inutile oltre che costoso per tutti, ma non sono state colte, poste o individuate ragioni a sufficienza per convincere i ricorrenti a desistere. Il 6 settembre si è tenuta la prima udienza al TAR.

Speravamo che i ricorrenti chiedessero un rinvio per tentare una possibile composizione come la legge prevede e suggerisce, questo anche per le richieste di colloquio da alcuni di loro espresse di fronte all’intera giunta. Purtroppo il rinvio è sì stato chiesto, ma esclusivamente come forma dilatoria e per evitare di entrare nel merito: tre mesi per leggere le motivazioni del decreto di rigetto della Regione al loro appello e le memorie difensive dell’avvocato che il comune è stato costretto ad incaricare.

Quindi un nulla di fatto e la facile previsione che non sussistano questioni di merito e che l’obiettivo dei ricorrenti sia quello di tentare di rinviare sino alle famose calende greche, è quanto mai verosimile; per ora bisogna attendere il 6 di dicembre.

Tutto ciò però ci sprona a proseguire con maggiore lena nei nostri impegni amministrativi relativamente agli obblighi assunti pubblicamente nei confronti della intera Comunità di Aramengo in primis a cui rispondiamo, oltre che ai patti democratici e non torneremo indietro sicuramente, tantomeno a fronte di temerarietà e falsità di dati diffusi a man bassa tra la popolazione.

La corretta informazione può essere opzionale per alcuni, ma non certo per la Pubblica Amministrazione. Così come la risposta alla richiesta di partecipazione.

Noi proseguiremo i tavoli di lavoro già avviati e li lasceremo aperti ad ogni esperto proposto dai cittadini. Ciò consentirà a tutti di entrare nel merito, evitando di creare disinformazione e generare paure invece che fornire sicurezze e dati certi.

I tavoli sono stati pensati per rispondere ai quesiti principali che pone l’intervento della piscina finanziata e riscaldata con l’impianto di cogenerazione a pirolisi e sono 4:
1) Questioni Urbanistiche e di inserimento paesaggistico
2) Questioni di valutazione e di impatto economico
3) Questioni di tecnologie e loro appropriatezza
4) Questioni legate ai parametri ambientali / aria, acque, suolo e salute

Ovviamente la vicenda Urbanistica (anche se un primo tavolo è già stato avviato) è stata portata nelle mani del TAR ed è quindi inutile parlarne fino a sentenza. Tuttavia il ricorso, essendo riferito alla variante, riguarda in special modo i servizi relativi all’impianto. Noi dovremo invece arrivare a prefigurare l’impianto nel suo complesso ed in particolare nel suo cuore per poterlo valutare analiticamente e approfonditamente. Oggi siamo ancora nel campo
delle ipotesi percorribili quindi, anche se già ostacolati, riteniamo sia nostro dovere prefigurare un progetto reale, finalizzato alla valorizzazione del territorio monferrino in modo concreto e non solo formale o demagogico.

Crediamo opportuno fornirvi informazioni attraverso queste note scritte del sindaco (a nome di tutta l’amministrazione) ogni qualvolta ve ne sia il merito e cercando di farla arrivare a tutti. Le opinioni razionali, analitiche e costruttive dei cittadini sono un contributo essenziale al benessere che tutti insieme cerchiamo di costruire.

 

Cristiano Massaia

Sindaco di Aramengo