Il verde urbano nell’interrogazione di Beppe Rovera (Ambiente Asti) all’amministrazione

Quale piano per il Verde urbano di Asti?

Questa domanda sta al centro della interrogazione che Beppe Rovera, consigliere per Ambiente Asti, pone all’amministrazione comunale.

“E’ sotto gli occhi di tutti quanto una città storica come Asti che ha il privilegio di essere posta in una conca circondata da colline, in un paesaggio ancora in gran parte agricolo la cui bellezza è riconosciuta anche come bene promotore di una economia turistica, offra a chi visita la città ben pochi spazi verdi, curati e godibili.

Un peccato non dare di Asti una immagine di vitale cura di sé e di accoglienza, di legame e scambio con il territorio. Un peccato per chi ad Asti ci vive, respirare sempre più un’aria inquinata d’auto, dover contare abbattimenti di alberi mai ripristinati: eppure fin dal 2002 l’Italia ha aderito al protocollo di Kyoto con proprie norme legislative per la riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria e la vivibilità.

Sono ormai molte le città che si sono dotate di un piano ed un regolamento del verde cittadino in armonia con gli altri strumenti urbanistici, come d’altronde previsto dalla legge 10 del 2013, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”.

Ancora una volta ci si interroga, in sostanza, su quale visione possa avere dinanzi a sé Asti, quale futuro e quale identità poter esprimere. Ambiente Asti ha documentato con un dossier lo stato del Verde urbano, le pessime condizioni in cui versano attualmente i parchi, i giardini e soprattutto le aiuole della città: erbe infestanti al posto di cespugli di rose, prati ornamentali trattati come erbai da foraggio, alberi sofferenti a causa di errati interventi di potatura, ecc. Una fotografia del degrado prodotto dalla non cura del territorio si ha imboccando la stradina che dal casello della vecchia linea ferroviaria Asti/Alba di corso Venezia porta al nuovo quartiere di fronte all’ex mercato ortofrutticolo: buche come voragini, rifiuti abbandonati, resti di pernottamenti sotto il cavalcavia e, in prossimità delle palazzine le aiuole incolte, lavori mai completati…

Un punto da cui partire: il bilancio arboreo cittadino.”