Biblioteca Astense: ogni lunedì letture ad alta voce di libri o racconti

Una nuova iniziativa vedrà la collaborazione tra  la Biblioteca Astense “Giorgio Faletti” e l’Ass. Cult. Casa del Teatro 3 – L’Arcoscenico. Ogni primo lunedì del mese un gruppo formato al Corso di Dizione e Lettura espressiva  curato da Ileana Spalla proporrà la lettura ad alta voce di un libro o di alcuni racconti di un unico autore, con l’unico scopo di trascorrere un’oretta insieme e condividere una passione.
Il primo appuntamento sarà lunedì 2 ottobre, dalle 17,30 e, in via del tutto eccezionale, a presentare il primo libro sarà il gruppo che ha frequentato il corso base di recitazione dell’Utea, sempre curato da Ileana Spalla. Ci saranno  Donatella, Silvia, Silvana, Paola, Susi, Luisa, Marilena, Maris, Marcello e Anna per leggere il libro di Carlo Lucarelli Autosole, scritto nel 1998, che trae ispirazione da  alcuni viaggiatori che si ritrovano fermi in coda in autostrada in una torrida giornata estiva.L’idea di creare un gruppo di lettura è nata in seguito alla buona riuscita dei laboratori di Dizione, rivolti sia ad adulti che a ragazzi e soprattutto non destinati solo agli attori o aspiranti tali, ma a professionisti che per ragioni di lavoro hanno scelto di “liberarsi” da cadenze e piccoli vizi. La lettura è poi stata un mezzo eccezionale per verificare ed abituarsi ad usare un buon timbro di voce, ortoepia corretta e spaziare attraverso le emozioni che colorano le storie che raccontiamo. Spesso utilizziamo la nostra voce in maniera inappropriata e non ci accorgiamo che un lieve cambio di tono e intenzione può metterci  in relazione in modo più efficace e convincente con chi ci ascolta.

L’iniziativa, accolta con entusiasmo dalla Biblioteca, che da anni promuove per i più piccoli il progetto Nati per Leggere, ha per titolo “Leggermente”, perché così, in punta di piedi, inizieremo questa nuova avventura, certi di avere il sostegno di molti di coloro  che come noi amano ancora il profumo dei libri.
Per l’occasione riportiamo l’articolo con il quale Marco Zapparoli, editore di Marcos y Marcos, su ilLibraio.it spiega perché è importante continuare a leggere ad alta voce anche quando si cresce. E si rivolge sia agli adulti sia, soprattutto, ai ragazzi delle scuole medie e superiori, protagonisti dell’iniziativa: ” Cosa accade al corpo e al cervello quando leggiamo un testo ad alta voce? Cosa accade in chi ascolta? Quando una mamma, un papà o una zia ispirata leggono Cappuccetto rosso a un bimbo prima che dorma, non gli consegnano solo una storia. Mentre il lato sinistro del suo cervello analizza il senso delle parole, il lato destro integra fra loro i dati ‘razionali’, vive emozioni e le rielabora. L’emozione influenza i processi cognitivi: in particolare memoria, percezione e decisioni. E il lato “emotivo” del cervello è molto attento a cogliere pause, intonazioni, accenti e ritmo adottati da chi legge. Il bambino si abbandona, si affida alla voce, elemento rilevante anche dal punto di vista affettivo, mentre il cervello, grazie alla felice cooperazione fra i due emisferi, rielabora plasticamente quello che percepisce. Trama, casa della nonna, bosco, alberi, cacciatore, lupo e Cappuccetto acquistano “profondità”, ma – cosa più importante di tutte – il cervello perfeziona la propria capacità di riplasmarli. La lettura ad alta voce aiuta a “vedere” meglio quello che accade ai protagonisti di una storia. Il grado di empatia fra ascoltatori e personaggi cresce sensibilmente. Charles Dickens lo sapeva bene, e modellava con cura i dialoghi dei propri romanzi per renderli adatti alla lettura ad alta voce. Mentre Mark Twain metteva attenzione maniacale all’uso delle pause e del ritmo quando leggeva in pubblico. Sappiamo poi che quando qualcuno di fronte a noi rovescia un bicchiere d’acqua, i nostri neuroni specchio emulano il suo gesto. Questo dovrebbe farci riflettere sulla potenza che acquista un testo narrato ad alta voce. Non sarà mai pari all’evento vero e proprio, ma certamente molto più che leggendolo in modo silente. Che ne è di tutto questo gioco quando si diventa adulti? Come mai viene perso per strada? Non c’è motivo, né alcuna convenienza perché questo accada. Ecco la ragione per cui è opportuno far ascoltare ai ragazzi delle scuole medie e superiori storie lette bene, meglio ancora incoraggiarli a farle proprie interpretandole e narrandole. Oltre al fatto che queste attività promuovono una gestione della socialità, della condivisione, della capacità organizzativa estremamente strutturato e costruttivo. Per lo stesso motivo, anche noi adulti non dovremmo perderci questa eccellente occasione. Tradurre in forma scritta parole che venivano pronunciate a voce ha contribuito in modo decisivo ad accelerare il pensiero astratto e la creazione di nuove idee. Ma riappropriarci dell’“antico” uso della voce e dell’ascolto produce frutti eccellenti. Oltre a essere fonte di piacere e relax contribuiscono ad accrescere le capacità cognitive e decisionali del nostro sottoutilizzatissimo cervello”.
La partecipazione è aperta a chiunque voglia ascoltare e assolutamente gratuita.