Asti, delegazione del Comune in visita al carcere di Quarto

Il Carcere di Quarto tra problematiche, progetti rieducativi e carenza di personale.

Ieri mattina, 18 settembre, la Giunta comunale e alcuni consiglieri di maggioranza e minoranza hanno fatto visita al Carcere di Quarto.

Accolti dalla direttrice della struttura Elena Lombardi Vallauri la delegazione ha visitato i locali, la palestra, l’area di trattamento, i laboratori. Nel teatro è stata fornita ai presenti un’ampia sintesi delle attività in corso, delle problematicità, alcune note altre meno, e di alcuni significativi esiti, frutto di un lavoro interno cui l’amministrazione comunale non ha fatto mancare collaborazione in questi anni.

Casa circondariale fino al 2015 , ora Casa di reclusione, la struttura ospita 230 persone, di età media 40 anni, soprattutto italiani, con alle spalle reati gravi e un futuro di lunga detenzione.

“Il carcere di Quarto ha bisogno di tutte quelle opportunità che riaccendano o creino interessi per svolgere una funzione il più possibile rieducativa – spiega la direttrice – Ma il compito non è  facile. La vita del carcere si mostra contraddittoria, chiede alle persone di autodeterminarsi senza poter fare libere scelte”.

Ciononostante 45 detenuti sono iscritti ai corsi dell’Istituto Giobert, altri frequentano i corsi per operatori agricoli e per la panificazione. Le attività di orto interno hanno permesso l’assunzione in cooperativa di 5 lavoratori. Contatti sono stati avviati con l’Università del Piemonte Orientale per chi intenda impiegare fruttuosamente il tempo a disposizione.

Più problematica la carenza di organico, di almeno 40 unità, alleviata da alcuni trasferimenti, che, senza allertare in termini di controllo e sicurezza, riduce però il supporto e l’osservazione a favore dei detenuti.

Le giornate dei detenuti sono scandite da sveglia e riordino, ore d’aria o in sezione, attività e socialità,
dove sono possibili anche realizzazioni di eccellenza: la digitalizzazione di documenti cartacei, in particolare licenze edilizie dell’Archivio corrente e dell’Archivio Storico della Città, grazie a un accordo tra Comune, la Casa di Reclusione e l’Associazione di volontariato Effatà Onlus, da tempo attiva nell’ambito nel volontariato carcerario presso l’Istituto astigiano, e una analoga commessa di lavoro con Ferrovie nord di Milano. Queste lavorazioni hanno assicurato lavoro a 8 persone.

L’incontro con gli Amministratori ha permesso poi di chiarire come al momento attuale non esistano preoccupazioni e notizie di insediamenti in loco di famiglie di detenuti a Quarto, stante le difficoltà comuni che comporta un trasferimento famigliare e le incognite sulla permanenza duratura in una struttura dei soggetti reclusi.
“Voglio assicurare attenzione al carcere, ha dichiarato il sindaco Maurizio Rasero, “una cittadella a pochi passi dalla città, per cui intendiamo continuare a essere di supporto per quanto possa essere utile”.
Sul fronte delle proposte si è ribadita l’importanza di mantenere e sviluppare iniziative di raccordo sui temi della promozione dello sport, di musica e teatro, di progettualità educativa con la scuola e con Asti studi superiori.

Soddisfazione è stata espressa dall’assessora alle Politiche sociali Mariangela Cotto, promotrice della visita, nei confronti della Direzione carceraria e dei colleghi amministratori e consiglieri “per un incontro che ha rivelato una seria considerazione di quel che implica lavorare per la dignità delle persone, la sicurezza e lo stato di diritto”.

A chiudere l’incontro la visita al Centro di addestramento cinofilo antidroga, interno alla struttura e unico polo formativo della polizia penitenziaria italiana. Con gli istruttori erano presenti Nitroglicerina,  un pastore tedesco grigio, e Bonnie pastore belga Malinois.

Con il sindaco e il presidente del Consiglio comunale Giovanni Boccia erano presenti gli assessori Loretta Bologna, Andrea Giaccone Renato Berzano e i Consiglieri Monica Amasio, Marco Bona, Giuseppe Francese, Angela Quaglia, Giuseppe Passarino, Federico Cirone, Alessia Sapuppo, Massimo Cerruti, Giorgio Spata.