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Antonio Sconfienza ed Eugenia Rosso: “L’Associazione per la Difesa della Valtiglione per preservare la ricchezza del nostro territorio” video

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Ecco una nuova tappa del nostro viaggio per Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato, attraverso i racconti dei suoi protagonisti. Questa volta scopriamo un nuovo punto di vista: dopo amministratori, produttori e chi si occupa di cultura, al centro dell’intervista ci sono i rappresentanti di una realtà che si batte per la difesa del territorio.

Progetto Unesco

Antonio Sconfienza ed Eugenia Rosso: “L’Associazione per la Difesa della Valtiglione per preservare la ricchezza del nostro territorio”

di Elisa Grasso

I coniugi Antonio Sconfienza ed Eugenia Rosso vivono a Mombercelli e sono rispettivamente il Presidente e la Segretaria Tesoriera dell’Associazione per la difesa della Valtiglione.
Nata nel 2007 sotto forma di Comitato, nel 2014 è stata trasformata in Associazione per essere rappresentativa di fronte alle istituzioni.
Un coordinamento per la tutela ambientale, che ha come scopo principale quello di preservare il territorio riconosciuto dall’Unesco nel modo più adeguato.

Quali cambiamenti ha portato l’etichetta UNESCO per la Vostra Associazione?

Non ci sono stati grandi cambiamenti, perché il paese di Mombercelli ha dimostrato sensibilità e attenzione nei confronti del territorio già dal 2007.
Il riconoscimento UNESCO ci ha sicuramente tranquillizzati in termini di salvaguardia, vincolando le nuove costruzioni nelle buffer e core zones.

Com’è strutturata la Vostra Associazione?

Oltre a noi, una figura molto importante è costituita da Catterina Simonelli, Vicepresidente dell’Associazione.
Il numero delle persone che partecipano attivamente varia in base al rischio-emergenza ed è direttamente proporzionale al grado di gravità della situazione in cui si deve intervenire.
Una causa importante per la quale ci siamo battuti è stata l’opposizione alla proposta di costruzione di una centrale a biomasse a Mombercelli: oltre 1.000 persone: tecnici, ingegneri, esperti del territorio, cittadini, enti, si sono adoperate per dare ognuno il proprio contributo.
Abbiamo raccolto circa 2000 firme per bocciare la costruzione: il 50 % di mombercellesi, il restante 50 % di cittadini di paesi limitrofi, che si sono comunque sentiti parte attiva della vicenda.
Ha assunto rilevanza, a nostro avviso, la “Richiesta di notevole interesse pubblico”, che è stata prodotta nello stesso periodo in cui siamo stati riconosciuti territorio UNESCO.
Il nostro fine è di camminare insieme, con un occhio rivolto al passato e l’altro orientato verso un futuro migliore, un futuro nel quale il territorio sia valorizzato al 100 %. Operando e rivolgendo la dovuta attenzione alle ricchezze che possediamo, mettiamo in moto un turismo consapevole.
L’etichetta UNESCO non deve essere vista come un premio da esibire, ma come una sfida quotidiana, la voglia di ricordare e far ricordare le nostre colline, frutto di fatiche e amore nostri e dei nostri predecessori.

Avete preso parte ad altre iniziative di recente?

Sì, siamo orgogliosi del fatto che i nostri sforzi ci hanno fatti sentire spesso un “punto di riferimento” per determinate associazioni.
Siamo stati contattati dall’Associazione “Amici di Canuto” di Aramengo, preoccupata per la costruzione di un impianto di pirolisi.
Abbiamo inoltre preso parte a diversi incontri a Castelnuovo Don Bosco, ci siamo interessati alla questione sul teleriscaldamento di Asti e abbiamo firmato contro la costruzione del supermercato presso l’Oasi Immacolata di Asti.

Programmi per il futuro?

Cercheremo di avere anche un peso culturale. Vogliamo rendere partecipe la popolazione dei problemi da affrontare e degli strumenti a disposizione per fronteggiarli.
Siamo propositivi per organizzare nuovi incontri a stretto contatto con la natura, come le passeggiate con partenza da Mombercelli e l’ammirazione delle bellezze della Val Sarmassa e del Bosco incantato (progetto realizzato dall’Associazione Culturale Davide Lajolo).
Dobbiamo essere più sensibili al bello. I turisti notano le piccole cose: l’ordine, l’attenzione, la passione. Sono questi i punti chiave per migliorare.

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Il Progetto “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” è realizzato grazie al contributo di:

Regione Piemonte

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

Cooperativa della Rava e della Fava

Il Progetto ha ricevuto il Patrocinio di:

Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

Comune di Asti

Comune di Vaglio Serra

Provincia di Asti

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