Sostegno per l’Inclusione Attiva (S.I.A.), tutte le novita’

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Estendere la platea dei beneficiari, grazie alla ridefinizione di alcuni parametri e all’incremento dei fondi.

Con questo obiettivo, il decreto interministeriale del 16 marzo scorso (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.99 del 30 aprile 2017) ha in parte rimodulato alcuni criteri di accesso al SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva): misura di contrasto alla povertà, che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie disagiate, in condizioni di indigenza, al cui interno si registri la presenza almeno di un minore o di un figlio disabile o di una donna in stato di gravidanza accertata.
Per godere del beneficio, il nucleo familiare del richiedente deve aderire a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, sostenuto da una rete integrata di interventi. Questi, in base alla residenza, sono individuati dai Servizi sociali di Asti, dal COGESA e dal CISA ASTI SUD (coordinati in ambiti territoriali) e in rete sia con gli altri servizi del territorio (Centri per l’impiego, servizi sanitari, scuole) sia con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità. Il progetto è costruito insieme al nucleo familiare, con il coinvolgimento di tutti i componenti, sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni, instaurando un patto tra servizi e famiglie, che implica una reciproca assunzione di responsabilità e impegni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva del lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. Nell’ottica di aiutare le famiglie a superare la condizione di indigenza e riconquistare gradualmente l’autonomia.

DA QUANDO E COME FARE RICHIESTA

Dal primo maggio di quest’anno, i cittadini possono fare richiesta per il SIA, che deve essere presentata da un componente del nucleo familiare, mediante la compilazione del modulo predisposto dall’Inps, negli uffici dei Servizi sociali del proprio territorio di residenza (vedere tabella in fondo relativa alle sedi e ai recapiti).

Oltre a richiedere il beneficio, con la compilazione della domanda si dichiara il possesso di alcuni requisiti necessari per l’accesso al programma. Nella valutazione della domanda stessa, si tiene anche conto delle informazioni già espresse dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utilizzata ai fini ISEE. Al riguardo, è importante che al momento della domanda il richiedente sia già in possesso di un’attestazione ISEE in corso di validità.
Le domande effettuate nei mesi precedenti, che sono state respinte, a partire dal 29 aprile scorso, in base ai criteri del Decreto 2016, verranno rielaborate d’ufficio dall’INPS.

LE CONDIZIONI

Nello specifico, i requisiti stabiliti, per accedere al beneficio, si articolano in tre tipologie: quelli del richiedente e quelli familiari, che restano invariati, e quelli economici, oggetto invece di alcune ridefinizioni.

REQUISITI DEL RICHIEDENTE:

essere cittadino italiano o comunitario o un suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino straniero con permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
essere residente in Italia da almeno due anni.

REQUISITI FAMILIARI:

la presenza di almeno un componente minore o di un figlio disabile; la presenza di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso sia l’unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e va corredata della documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica).

REQUISITI ECONOMICI:

ISEE in corso di validità inferiore o uguale a 3.000 euro; non beneficiare di altri trattamenti economici rilevanti: non può accedere al SIA chi è già beneficiario di trattamenti economici, di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, superiori a 600 euro mensili (a 900 euro se in famiglia c’è una persona non autosufficiente, come definita ai fini ISEE e risultante nella DSU); non beneficiare di strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati, come la NASPI e l’ASDI o altri del genere; assenza di beni durevoli di valore: nessun componente del nucleo familiare deve possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure di cilindrata superiore a 1.300 cc né motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni precedenti la richiesta di accesso al SIA. Sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale a favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente.

VALUTAZIONE DEL BISOGNO:

per accedere al beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà ottenere un punteggio relativo alla valutazione multidimensionale del bisogno uguale o superiore a 25 punti. Tale valutazione tiene conto dei carichi familiari, della situazione sia economica sia lavorativa e viene effettuata dall’Inps, in base a una scala di valori predisposta dal Ministero competente.

IL BENEFICIO:

è concesso bimestralmente, entro due mesi dalla richiesta, per un periodo massimo di un anno, attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta SIA). Superati i 12 mesi, il sostegno non potrà essere nuovamente richiesto, se non saranno trascorsi almeno 3 bimestri dall’ultimo beneficio percepito. In caso di revoca del beneficio, è necessario che intercorra un medesimo periodo, cioè di almeno 3 bimestri, tra la revoca stessa e l’eventuale nuova richiesta.

LA CARTA SIA:

consente di effettuare acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati al circuito Mastercard. La Carta può essere anche utilizzata presso gli uffici postali, per il pagamento delle bollette di luce e gas: in particolare, permette di accedere direttamente alla tariffa elettrica agevolata, a condizione di avere compilato l’apposita sezione presente nel modulo di domanda. La Carta dà diritto, inoltre, a uno sconto del 5% sugli acquisti effettuati nei negozi e nelle farmacie convenzionate, fatta eccezione per i farmaci e il pagamento di ticket. Non è possibile prelevare contanti con la Carta né ricaricarla: il suo uso è consentito solo negli ATM Postamat, per controllare il saldo e la lista movimenti. La Carta deve essere usata solo dal titolare, che tramite raccomandata riceve la comunicazione, con le indicazioni per il ritiro, da Poste Italiane. Queste ultime rilasciano la Carta con la disponibilità finanziaria relativa al primo bimestre, determinata in base ai componenti del nucleo familiare.
L’importo previsto è di 80 euro circa a persona, con un massimo erogabile pari a 400 euro per nuclei con 5 o più componenti.
Ai nuclei familiari (come definiti ai fini ISEE e risultanti dalle DSU) composti esclusivamente da un genitore solo e da figli minorenni è attribuita mensilmente un’ulteriore somma di 80 euro.
Ogni Carta ha un codice personale (PIN), inviato direttamente a casa del beneficiario da Poste Italiane, che successivamente al rilascio della Carta stessa eseguirà gli accrediti bimestrali e farà pervenire le comunicazioni ai titolari. Dall’ammontare del beneficio sono dedotte eventuali somme, erogate ai titolari, relative ad altre misure di sostegno al reddito (Carta acquisti ordinaria, incremento del Bonus Bebè, assegno per nucleo familiare con almeno tre figli minori).

PROGETTO DI ATTIVAZIONE SOCIALE E LAVORATIVA:

entro la fine del bimestre successivo a quello di presentazione della domanda, i Servizi sociali invianti predispongono il progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, che viene costruito insieme al nucleo familiare. Se i componenti del nucleo non sottoscrivono il progetto, ne violano ripetutamente gli obblighi o assumono frequentemente comportamenti inconciliabili con gli obiettivi, i Comuni possono stabilire la revoca o l’esclusione dal beneficio. Il venir meno delle condizioni di bisogno, che hanno motivato la concessione del beneficio, ne determina la revoca.
Per presentare la domanda di accesso al SIA e per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi agli uffici del territorio di residenza, riportati nella seguente tabella:

 

COMUNE DI ASTI
C/o Unità operativa segretariato sociale: largo Scapaccino 1, Asti; tel. 0141/399490 – 84 lunedì, martedì e mercoledì 9,00 – 12,00 giovedì 15,00 – 17,00

CO.GE.SA.
Asti: via Baroncini 9; tel. 0141/591801; mercoledì 8,30 – 10,00
San Damiano: via Marconi 5; tel. 0141/591874; lunedì 9,30 – 12,30; mercoledì 13,30 – 15,30
Villanova: via De Amicis 1; tel. 0141/946247; martedì 13,30 – 15,30; giovedì 9,30 – 12,30
Montemagno: via S. G. Bosco 2; tel. 0141/63171; martedì 9,30 – 12,30; giovedì 13,30 – 15,30
Montiglio: via Coconito 42; tel. 0141/691116;venerdì 9,30 – 11,30
Villafranca: regione Pieve 2; tel. 0141/689620;martedì 9,30 – 12,30; venerdì 13,30 – 15,30
Cocconato: c.so Giachino 37; tel. 0141/907107; mercoledì 11,00 – 12,30
C.I.S.A. ASTI SUD
Nizza Monferrato: p.za Garibaldi 17 c/o Casa della Salute; tel. 0141/782424; da lunedì a venerdì 9,00 – 13,00;mercoledì 15,00 – 17,00 (altri orari solo su appuntamento)
Canelli: via Solferino 124 c/o Casa della Salute; tel. 0141/821824 martedì e giovedì 9,00 – 14,00 (i pomeriggi solo su appuntamento)
Costigliole d’Asti: p.za Medici del Vascello 2 c/o Centro Servizi Asl At; tel. 0141/962818; mercoledì 9,00 – 13,00

 

Si ricorda che le domande compilate non correttamente e per intero, in modo chiaro e leggibile, non saranno prese in considerazione e pertanto verranno escluse dalla valutazione.

 

Sintesi ricavata dal documento pubblicato sul sito web del Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali

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