Pene più severe per chi truffa gli anziani: soddisfazione del presidente ANAP Confartigianato Piemonte 

Giuseppe Ambrosoli, presidente di ANAP Confartigianato Piemonte, ha espresso soddisfazione per la proposta, ora al vaglio in Parlamento, di incrementare le pene nei confronti dei truffatori e di stabilire l’ordine di arresto per chi viene colto in flagrante.

Il testo normativo fa seguito alla campagna nazionale contro le truffe agli anziani, “Più sicuri insieme”, promossa tre anni fa da Confartigianato Imprese insieme al Ministero degli Interni e alle Forze dell’Ordine.

“Con la campagna contro le truffe agli anziani –ha precisato Ambrosoli– Confartigianato intende svolgere un’azione di prevenzione, basata principalmente sull’informazione attraverso riunioni e convegni su tutto il territorio. Il vademecum è stato, fin dall’inizio, il nostro materiale informativo per eccellenza, con consigli utili e modelli di comportamento in caso di truffe. Siamo stati sempre sensibili nei confronti di un fenomeno che purtroppo si diffonde assumendo forme sempre nuove e che colpisce, anche sul piano psicologico, la categoria più fragile della società: gli anziani”.

“Abbiamo avuto dei riscontri positivi –ha affermato Fabio Menicacci segretario nazionale ANAP- come testimoniato dai numeri resi pubblici in occasione della presentazione insieme al Ministro Minniti della terza campagna nazionale, riscontri che si devono anche all’informazione capillare e all’eco mediatico di cui ha goduto l’iniziativa”.

“Accanto all’azione di prevenzione, tuttavia -conclude Ambrosoli– che intendiamo allargare coinvolgendo le aziende associate a Confartigianato, è sempre più necessaria un’opera di repressione efficace. L’iniziativa parlamentare persegue questo scopo e auspichiamo che la normativa venga sollecitamente approvata”.

Soddisfazione anche da Luigi Poggi, presidente di ANAP Confartigianato Asti: “Quando abbiamo gettato il sasso nello stagno tre anni fa con la campagna Nazionale contro le truffe agli anziani, insieme al Ministero degli Interni e alle Forze dell’Ordine non immaginavamo certo che le onde si sarebbero propagate tanto sollecitamente e
diffusamente”.

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