Libera Asti: “Astimusica 2017, dieci giorni davvero speciali”

Riceviamo e pubblichiamo.

Sono stati dieci giorni davvero speciali: Astimusica 2017 si è conclusa ed ancora risuona l’eco di una edizione speciale e molto molto partecipata.

Astimusica è stata un successo ben al di là della grandissima partecipazione ed al gradimento del pubblico per i protagonisti musicali scelti dalla direzione artistica come sempre sapiente di Massimo Cotto, il nostro osservatorio privilegiato, dall’alto del banchetto di Libera Asti abbiamo visto una città di Asti davvero viva ed entusiasta.

Su sollecitazione del Prefetto Paolo Formicola, e grazie alla sensibilità del Comune di Asti e dell’amministrazione dell’ASP, sensibili compagni di viaggio del Coordinamento Provinciale di Libera e del progetto di riuso sociale del bene confiscato alle mafie “Cascina Graziella”, noi volontari di Libera Asti abbiamo partecipato ad Astimusica dal di dentro: ogni sera di concerto libero abbiamo proposto il nostro banchetto informativo e di vendita di prodotti e gadgets di Libera ed abbiamo quindi potuto toccare con mano il bisogno di musica e di socialità che la nostra città ha manifestato in questa bella occasione.
Molti i passaggi al banchetto, molte persone che si sono avvicinate per salutarci, conoscerci, scoprire che cosa ci facesse Libera lì, sulla bellissima piazza Cattedrale nelle notti musicali del luglio astigiano.

Abbiamo raccontato Libera e il progetto cascina Graziella, abbiamo parlato di mafie e di come esser siano un subdolo pericolo per la società civile anche al nord; ma soprattutto abbiamo dato testimonianza di una presenza scelta, cercata e sostenuta per dire che noi siamo contro le mafie e le illegalità.

Per questo siamo lieti di ringraziare tutti gli organizzatori di Asti musica, per averci consentito di esserci con il nostro no alle mafie in una così bella festa per la nostra città che ci ha permesso di raccogliere 300 euro per le attività ed i progetti del coordinamento e per aver sentito vicina la città nel nostro viaggio.

Isabella Sorgon