Case vacanze fantasma e falsi contratti del gas: 3 arresti per truffe online foto

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Questa mattina, mercoledì 26 luglio, presso la Questura di Asti si è tenuta la conferenza stampa per illustrare alcuni dettagli dell’operazione che ha portato all’arresto di tre persone responsabili di truffe online.

Arresti eseguiti lunedì scorso, 24 luglio dalla Squadra Mobile e dalla Sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Asti in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Gip di Asti. In manette sono finiti due uomini, R.D e G.M, residenti nel braidese e nel torinese, e una donna V.C., anche lei del braidese, con l’accusa di truffa ed autoriciclaggio (solo per i due uomini), reati che sarebbero stati commessi nell’arco di pochi mesi tra il 2015 ed il 2016.

Nei confronti dei due uomini, è stata applicata la misura del carcere, rispettivamente a Quarto e alle Vallette di Torino, mentre per la donna è stato imposto l’obbligo di dimora con presentazione giornaliera all’autorità di polizia. .

A seguito delle indagini condotte dalla Sezione di polizia giudiziaria-Aliquota Polizia di Stato della Procura di Asti, a carico di tutti e tre gli indagati sono emersi gravi indizi circa la commissione di (almeno) una cinquantina di truffe in danno di privati interessati ad affittare case od appartamenti per le vacanze sia in località montane, soprattutto del Piemonte e della Valle d’Aosta, che in località marine, principalmente della Liguria.

Ciascuna delle vittime veniva avvicinata con annunci online e quindi, dopo contatti telefonici e/o informatici, convinta a versare un acconto di qualche centinaia di euro per la locazione di immobili che non erano nella disponibilità degli indagati. Si stima che la truffa abbia fruttato ai tre una cifra che si aggira sui 20/25 mila euro.

Non paghi della truffa della Case Vacanze, i due uomini si sarebbere resi colpevoli anche di altri episodi di truffa, consumata e tentata, a danno di Società di erogazione elettrica.

Uno dei due, sempre tramite le procedure online, riusciva a farsi passare per procacciatore d’affari, esibendo pure una visura camerale ovviamente falsa, e ad ottenere la fiducia delle società; in seguito venivano presentati centinaia di falsi contratti di privati al fine di ottenere dalle Società stesse le provvigioni non dovute.

In alcuni casi le manovre sono andate a buon fine con gli indagati che hanno realizzato in un solo colpo il guadagno illecito di oltre euro 13.000, mentre in tutto la cifra che sono riusciti ad ottenere con questa truffa si stima tra i 40 e 60 mila euro. In altri casi le Società prese di mira si sono rese conto dei raggiri ed hanno tempestivamente bloccato il pagamento delle provvigioni.

Ai due uomini, R.D. e G.M., viene infine addebitato il delitto di concorso in auto-riciclaggio realizzato con trasferimenti di denaro a società estere, verosimilmente provento parziale delle truffe, anche perchè entrambi non risultano titolari di alcune reddito. Dopo qualche tempo il denaro trasferito a queste società veniva fatto rientrare con versamenti sui conti correnti intestati ai due uomini.

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