“Siamo a rischio di una guerra contro la natura”: Luca Mercalli mette in guardia il numeroso pubblico di Passepartout

"Stiamo svegliando i mostri che ci distruggeranno".

A dirlo è stato Luca Mercalli, ieri ad Asti, a Passepartout, davanti al foltissimo pubblico accorso per ascoltare il noto divulgatore scientifico e climatologo italiano.

La sua ironia e la sua verve oratoria hanno incantato i presenti che alla fine hanno lasciato il cortile della Biblioteca Astense con un po’ di amaro in bocca. Sì perché il messaggio di Mercalli è stato chiaro: stiamo precipitando nel baratro dell’autodistruzione. Possiamo ancora deviare la corsa vorticosa, ma dobbiamo impegnarci tutti e cambiare il nostro stile di vita.

“I mostri che stiamo risvegliando si chiamano aumento della temperatura, acidificazione degli oceani, perdita di biodiversità: fenomeni contro cui l’essere umano non può vincere”.
Siamo in un’epoca definita dai geologi “Antropocene”. Per la prima volta l’uomo viene posto al pari dei grandi dei fenomeni naturali che in passato hanno causato stravolgimenti ambientali. “Porre l’uomo sullo stesso piano della natura, non è un bene, non lo facciamo per i nostri meriti, ma per i nostri demeriti. L’uomo si estinguerà di fronte ai cambiamenti ambientali e climatici da lui stesso provocati, ma purtroppo i danni e l’inquinamento che ha causato all’ambiente resteranno anche nelle prossime ere geologiche”.

Quello presentato da Mercalli non è certo uno scenario rassicurante. Dobbiamo diminuire l’utilizzo di combustibili fossili, utilizzare forme di energia alternativa e trovare metodi di stoccaggio per raccoglierla e diffonderla quando serve. “Anche noi nel nostro piccolo e nel quotidiano possiamo fare qualcosa: produrre meno rifiuti, mangiare prodotti locali o che hanno comunque percorso poca strada per arrivare sulle nostre tavole, incentivare il telelavoro e disincentivare i viaggi low cost: chi inquina paga, bisognerebbe aumentare le tasse sui voli, non diminuirle”.

Ma queste azioni non rischiano di essere inutili di fronte alle decisioni prese a livello internazionale di leader mondiali? Si chiede il pubblico.
Il riferimento è a Trump, il presidente americano che ha deciso di uscire dagli accordi sul clima di Parigi. “Queste sono le uscite di Trump, uscite in termini di accordi e di cazzate. Gli accordi non erano vincolanti, il fatto di volerne uscire è stato un messaggio chiaro. Secondo Trump tutto quello gli scienziati dicono su cambiamenti climatici e crisi ambientali, non è vero”.

Ma la scienza, invece, parla chiaro: “Ci dice dove sbagliamo e cosa si può fare – conclude Mercalli – Ma i progressi sembrano pochi. Passano gli anni e io continuo a dire le stesse cose, mentre la situazione continua a peggiorare”.

 

Silvia Musso