Coldiretti Piemonte : agricoltura made in Piemonte rende più “green” d’europa il settore

L’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp.

La leadership nel numero di imprese che coltivano biologico ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare Ogm e la carne agli ormoni a tutela della sicurezza alimentare e della biodiversità. 

L’Italia, infatti, può contare su quasi 60 mila aziende agricole biologiche, 4965 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni e 291 specialità Dop/Igp registrate a livello comunitario.
È quanto emerge dai dati Coldiretti, in occasione della giornata mondiale dell’Ambiente, celebrata dalle Nazioni Unite il 5 giugno.
“Dati che ritroviamo anche nella nostra regione che conta 13 Dop, 9 Igp, 18 Docg, 42 Doc e un gran numero di biodiversità che contribuiscono ad accrescere il patrimonio agroalimentare Made in Italy ed in Piemonte – sottolineano Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte ed il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – E’ necessario, quindi, per le imprese agricole continuare ad investire sulla distintività al fine di difendersi ed affrontare il mercato globalizzato creando nuovi sistemi economici locali che apportino valore alle filiere. In questa direzione è fondamentale il lavoro della nostra Organizzazione e di Campagna Amica grazie alle quali è nata la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero dove acquistare prodotti alimentari locali, con una azione di sostegno della biodiversità e un impegno contro l’inquinamento ambientale per i trasporti che non ha eguali negli altri Paesi dell’Unione e nel mondo. Certo in questa giornata dedicata all’ambiente non possiamo dimenticare i cambiamenti climatici repentini che stanno sempre più provocando danni alla produzione agricola del nostro territorio, alle strutture ed alle infrastrutture. Per questo – concludono Revelli e Rivarossa – è sicuramente necessario lavorare affinché vengano predisposte anche delle misure di prevenzione e degli interventi continui affinché gli imprenditori agricoli possano essere tutelati da tali eventi climatici estremi”.