Aramengo, piscina con impianto a pirolisi: il percorso per la realizzazione dell’ambizioso progetto comunale

Nuotare in una piscina affacciata sulle colline del Monferrato, alimentata da energie rinnovabili: così l’amministrazione immagina il futuro di Aramengo.

Il sindaco Cristiano Massaia e i consiglieri comunali hanno presentato ieri mattina ai giornalisti e ai mezzi di comunicazione il progetto per la realizzazione del centro benessere ad Aramengo e i modi per attuarlo.
Si tratta di un iter che “l’amministrazione vuole condividere il più possibile con la cittadinanza” come afferma il primo cittadino stesso. “Costruiamo il futuro, facciamolo insieme” è infatti lo slogan scelto per identificare il lavoro dei prossimi mesi.

Dopo aver approvato la Variante al Piano Regolatore e aver identificato in frazione Canuto la zona dove realizzare l’opera e dopo una serie di incontri informativi rivolti alla cittadinanza, le tappe successive saranno una riunione con i sindaci dei comuni limitrofi, per capire la portata che può avere il progetto su tutto il territorio, e riunioni di lavoro con esperti coinvolti nel progetto.

Quest’ultima soprattutto è l’idea vincente, secondo l’amministrazione, che trova invece la perplessità degli oppositori al progetto, Comitato di Canuto in primis (presenti anch’essi all’incontro di oggi). I tavoli di lavoro saranno composti per metà dagli esperti proposti dai cittadini perplessi o contrari: l’obiettivo è informare sul corretto iter istruttorio individuato dal Comune, ma anche spiegare i tempi e le risorse coinvolte e gli eventuali perfezionamenti possibili di obiettivo. I tavoli saranno quattro: la Questione Urbanistica, Paesaggistica e Architettonica; la questione economica; la questione tecnica dell’impianto di cogenerazione a pirolisi, quale tecnologia adottabile per l’alimentazione energetica del progetto; la questione naturalistica l’impatto sul sistema ambientale sistemico (aria, acqua, suolo).
A questi incontri potranno partecipare, previa comunicazione e presentazione al Comune,tecnici ed esperti nelle singole materie incaricati da singoli cittadini o da associazioni interessate al progetto.

“L’Amministrazione comunale intende proseguire concretamente l’iter informativo e di coinvolgimento della popolazione, al fine di fugare le perplessità e confrontarsi sulle criticità esposte circa l’istituendo progetto”.

Ad ogni tavolo seguirà un Consiglio comunale per rendere pubblico l’esito dei lavori. Al termine dei quattro incontri tecnici sarà lanciata una Manifestazione di Pubblico Interesse e su questa base un Bando pubblico per redigere un progetto. La modalità di costruzione della piscina con annesso impianto a pirolisi sarà realizzato secondo la modalità della Finanza di Progetto, il coinvolgimento di privati nella realizzazione di strutture pubbliche.

A fare da garante super partes durante gli incontri sarà l’architetto Dino Barrera, originario di Capriglio. “Ho accettato la proposta del sindaco Massaia per due ragioni – spiega Barrera – In primo luogo perché servono degli studi per l’adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale, e questi tavoli possono essere un utile punto di partenza. In secondo luogo per accompagnare l’amministrazione stessa fino alla conclusione ottimale di questa vicenda. C’è un conflitto che va governato. Non è detto che la soluzione cui si arriverà sarà quella pensata dall’amministrazione” assicura Barrera.

Il riferimento è alle discussioni che da qualche mese hanno accompagnato l’approvazione della Variante e la proposta dell’amministrazione comunale.

“Se durante gli incontri gli esperti proporranno fonti di energia rinnovabili alternative alla pirolisi [processo chimico di decomposizione generato dall’intervento di energia termica. Il processo di pirolisi, ovvero il trattamento termico in assenza di ossigeno o aria, rappresenta ad oggi la proposta tecnologica più innovativa tra quante presentate nel settore del trattamento delle biomasse in genere N.d.R.] e più efficienti e vantaggiosi o individua criticità nella zona individuata trovandone un’altra siamo pronti a rimettere tutto in discussione” sostiene con certezza Massaia.

Il progetto è ambizioso e potrebbe rilanciare una zona caratterizzata dall’abbandono, che come afferma lo stesso architetto Barrera “è un buco nero nel Piano Paesaggistico Regionale”. A guardare le parti coinvolte però – amministrazione, cittadini, associazioni, esperti – quello che si intravede è un percorso sicuramente tortuoso e lungo che si giocherà sulla necessità di trovare un equilibrio tra conservazione dell’ambiente da una parte e la sua valorizzazione anche in ottica di sviluppo economico e turistico.