Alla Casa di Riposo città di Asti e Musei si raccontano

Museo in trasferta: è stato un pomeriggio particolare quello vissuto alla Casa di Riposo Città di Asti dai volontari del Servizio Civile Lucia Civitico e Fabrizio Biglia, i due giovani archeologi in servizio da otto mesi alla Cripta e Museo di S. Anastasio. Lì si occupano prioritariamente di accoglienza e guida ai visitatori.

Certo, alla Casa di Riposo Lucia e Fabrizio dovevano far da guida a visitatori “speciali”, con scarsa o nulla esperienza di musei. Come interessarli, come emozionarli su un terreno così poco familiare?

Han dato il meglio Lucia e Fabrizio, con parole semplici, usando pochissimi termini tecnici e comunque sempre spiegando, tra esempi e sollecitazioni a dialogare.

Con le immagini (foto storiche o disegni) la storia del sito di S. Anastasio, dall’età romana fino all’inizio del ’900, ripercorrendola in parallelo alla storia di Asti. Poi, fino ai giorni nostri, al Museo in cui prestano servizio ma anche alla città ed ai suoi tumultuosi cambiamenti negli ultimi cinquant’anni.

E qui si è spalancato un mondo, intercettando i ricordi e i sentimenti degli anziani.

La tenerezza di fronte alle foto dell’ombrellaio e del maniscalco al lavoro nel cortile e sulla pubblica via, davanti alla bottega, rivedere angoli urbani un tempo familiari e ormai scomparsi o assai diversi oggi: la chiesa dell’Annunziata “grande” alla testata nord di piazza Catena o una piazza Marconi con il semaforo e sgombra d’auto… e l’anziana ancora in gamba, ma timorosa a uscire dal pensionato, a rimarcare “troppe macchine, troppi pericoli”.

Inevitabile, il suo intervento ha dato la stura ad un dialogo a tutto tondo sulla “vita di oggi”. Un dialogo non privo di venature amare, come il quadretto fornito da una donna accompagnata a Torino poco tempo fa dalla figlia: “sul treno una volta ci si parlava tra viaggiatori, adesso non si sono ancora seduti che già accendono quelle cose moderne… e non vedono neppure chi gli sta davanti”.

Insomma, un incontro umanamente ricco. Così Lucia e Fabrizio, ma anche il loro “tutor” Beppe Ponzone dell’Ufficio Musei della Città e l’animatrice della Casa di Riposo Ljuba Grandinetti, che dell’incontro sono stati gli organizzatori, hanno già programmato una replica per settembre: questa volta però non si tratterà di una visita virtuale, ma di una visita guidata direttamente al Museo di S. Anastasio.

E lì altre storie si affacceranno, dove la cultura e i ricordi sono parte della memoria di una comunità.