Il Piemonte, le sue eccellenze, la sua cucina: Frittura dolce alle fragoline di bosco

Nuovo appuntamento con la rubrica di cucina piemontese nata dalla collaborazione tra Atnews e LIBRICETTE.eu.

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Le ricette sono fornite dagli autori di Libricette.eu e riguardano sia piatti della tradizione, sia ricette realizzate con materie prime tipiche del territorio, il tutto per esaltare l’identità enogastronomica della regione e di diffondere cultura relativa alla storia delle famiglie piemontesi, ognuna delle quali ha la sua versione di un piatto tradizionale.

Relativamente ai prodotti tipici, attraverso l’utilizzo nelle ricette, gli stessi sono esaltati e portati all’attenzione del pubblico.

 

FRITTURA DOLCE ALLE FRAGOLINE DI BOSCO – La fragola del partigiano e una sorella in bicicletta

Autore: Anna Laura Mattesini, autrice di LIBRICETTE.eu

Blog: EAT PARADE BLOG

Leo, classe 1922; “fragola” era il suo soprannome (oggi diremmo il suo nickname) da partigiano, nelle montagne del biellese.

Era chiamato così per via della voglia rossa che aveva al centro della fronte e che, pallida e scolorita durante l’inverno, splendeva scarlatta da maggio a settembre. La madre se ne attribuiva la colpa per via di quella volta che, durante un attacco di insana voglia di fragole in pieno inverno, si toccò la fronte, senza pensare al bimbo che attendeva e che avrebbe così marchiato, inesorabilmente, a vita. Vero o falso, lui la fragola ce l’aveva sempre in fronte, e proprio per questo, le odiava.

A Silvana, la sorellina, classe 1931, le fragole invece piacevano proprio tanto, anche perché nel loro paese non si vedevano spesso. Ogni tanto si trovava, in giro nei prati, qualche fragolina selvatica. Silvana le raccoglieva, insieme a more, lamponi e ribes, le metteva nel cestello della bicicletta e pedalava via come un fulmine. Anche perché, di solito, sotto le provviste nel cestello nascondeva messaggi, viveri, a volta anche armi, per il fratello e gli altri partigiani nascosti. E chi avrebbe mai sospettato di quella minuta adolescente dall’aria timida e spaurita?

In realtà, spaurita non lo era affatto, la mia mamma, anzi, era bella tosta. Con il padre che lavorava in Germania e la madre tutto il giorno in fabbrica, era lei a prendersi cura dei fratelli, della casa, dell’orto, delle galline, dei conigli, del maialino nascosto in cantina. E tutte le mattine si alzava alle cinque per andare a scuola in città, perché nel suo paese la scuola non c’era e per fare lezione online avrebbe dovuto inviare i temi svolti con il piccione viaggiatore. Ma all’epoca, con la fame che c’era, i piccioni li mangiavano.

Insomma, gente d’altri tempi. E allora, pensando a loro, una ricetta d’altri tempi.

 

INGREDIENTI PER 12 PEZZI

100 g di semolino

400 ml di latte

50 g di zucchero

1 uovo

100 g di fragoline di bosco

due cucchiai di farina 00

pangrattato q.b.

olio per friggere

 

PROCEDIMENTO

Portate a bollore il latte con lo zucchero.

Versate il semolino a pioggia e mescolate con la frusta per evitare i grumi.

Appena inizia a rapprendersi, unite il tuorlo d’uovo leggermente sbattuto.

Amalgamate al composto le fragoline.

Versate il tutto su un piano di marmo o su un foglio di carta forno e compattate l’impasto, formando un quadrato spesso 2 cm

Lasciate raffreddare, poi ritagliate in 12 quadretti (dipende dalle dimensioni che vorrete dare ai dolcetti).

Passateli nella farina, poi nell’albume sbattuto ed infine nel pangrattato.

Friggete in abbondante olio bollente per un paio di minuti e servite spolverandoli con zucchero a velo o ricoperti con una salsa al cioccolato.

 

 

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