Il Cerchio magico: Ladybug, la supereroina che ci piace

I figli crescono e con loro crescono i gusti e le esigenze, per questo come madre cerco di restare aggiornata sulle proposte televisive che arrivano, in maniera da filtrarle in base all’età di mia figlia e a quelli che riteniamo i valori fondamentali che vogliamo acquisisca.

Ultimamente siamo incappati nel cartone animato “Miracolous: le avventure di Ladybug e Chatnoir” che per ora è solo su Sky (e noi non abbiamo Sky, ma il nonno sì) e qualche spezzone su youtube e sul sito disney junior. Questa serie ha subito conquistato sia me che mia figlia per ragioni in parte diverse, ma tutte rilevanti.

Innanzitutto l’eroina è, come nella migliore tradizione dei supereroi, una ragazza goffa, non particolarmente bella né brillante, ma che viene misteriosamente scelta per salvare la sua città e si dimostra coraggiosa, creativa e molto generosa. Già il fatto che sia una donna ci piace molto. L’eroe che la affianca, ma che resta comunque sempre un passo indietro, è bellissimo e innamorato di lei (mentre nella vita reale la situazione è capovolta, è lei ad essere innamorata senza grandi speranze di lui). L’ambientazione è meravigliosa per un cartone animato: Parigi ricostruita con grande attenzione ai particolari, ma una Parigi moderna e multietnica, non da cartolina!

L’aspetto che, però, io trovo più interessante e sul quale sto costruendo delle riflessioni insieme a mia figlia è la natura degli antagonisti: nella storia c’è un solo cattivo, mascherato e sempre nascosto (chissà perché), che invece di affrontare direttamente Ladybug per sottrarle gli orecchini magici che la rendono una supereroina, sfrutta i sentimenti di rabbia, rivalsa, delusione delle persone trasformandole in supercattivi tramite l’espediente di una farfalla che poiLadybug libera facendo tornare la persona in sé.  

Trovo che questo aspetto sia molto interessante, perché se quando i bambini sono piccolissimi è funzionale che abbiano l’idea che esistono buoni e cattivi in senso assoluto, come nelle fiabe, crescendo credo sia importante aiutarli a problematizzare questa questione e a rendersi conto che tutti portiamo dentro sentimenti negativi e che questi sentimenti possono farci compiere azioni di cui poi ci pentiamo, che questo avviene in noi come negli altri e che quindi dobbiamo cercare di affrontare i nostri lati oscuri senza troppa paura (alla fine Ladybug vince sempre!) e a perdonare quelli degli altri, perché anche chi si comporta male verso di noi ha una sua verità più grande del male che ha commesso. Possono sembrare considerazioni troppo complesse o astratte per dei bambini in età appena scolare, eppure posso garantire che – con la dovuta attenzione da parte dell’adulto – a molte cose loro arrivano e si sedimentano.

Questo tema della connessione tra rabbia che scaturisce, in ultima analisi, dal dolore procurato dagli altri, e azioni negative è molto importante per aiutare i bambini a decodificare se stessi innanzitutto e poi gli altri e non dobbiamo avere paura di parlarne. Tutti noi feriamo, tutti siamo feriti e quel che viene da questa condizione sempre drammatica può essere anche molto brutto, ma non è tutto lì, da quello si può partire per ricostruire se stessi e la relazione con l’altro.

Come sempre i cartoni animati fatti bene, ci offrono occasioni preziose per parlare con i nostri figli e rendere più ricco il loro mondo interiore… e anche il nostro!

Paola Lazzarini 

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