Coldiretti Piemonte, Giornata Mondiale della Biodiversità: investire sulla distintività per affrontare il mercato globale

Con 55.600 specie animali e 7.636 specie vegetali, che sono state salvate dall’estinzione, l’Italia detiene il record europeo della biodiversità, secondo l’indagine Coldiretti in occasione della giornata mondiale della Biodiversità celebrata dalle Nazioni Unite il 22 maggio. 

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L’Italia è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare.

Dati che si confermano anche in Piemonte, regione ricca di biodiversità che conta 13 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc. Un risultato ottenuto grazie al lavoro costante e sapiente dei nostri agricoltori che presidiano e custodiscono territori altrimenti lasciati all’abbandono e dai quali, invece, hanno saputo recuperare piante ed animali in via d’estinzione – sottolineano Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte ed il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy ed in Piemonte.

In quest’ottica, è fondamentale l’attività svolta dalla Fondazione Campagna Amica che ha offerto opportunità e nuovi sbocchi economici agli imprenditori agricoli che allevano razze e coltivano varietà a rischio di estinzione che, altrimenti, non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione. La standardizzazione e l’omologazione, tipiche della GDO, rappresentano, infatti, un pericolo per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale, ma anche un attacco alla biodiversità ed una minaccia per i produttori ed i consumatori. E’ necessario, quindi, per le imprese agricole investire sulla distintività – concludono Revelli e Rivarossa – al fine di difendersi ed affrontare il mercato globalizzato creando nuovi sistemi economici locali che apportino valore alle filiere”.

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