Asti, maltrattavano le mogli: allontanati da casa due mariti violenti

Nei giorni scorsi, la Squadra Mobile di Asti – Reati contro la Persona ha emesso la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento, nei confronti di due mariti violenti.

Uno dei due uomini, un cittadino marocchino di 36 anni, da tempo, maltrattava, con ripetute aggressioni fisiche e verbali, la moglie anche in presenza della figlia minorenne. La donna, dopo anni di vessazioni, aveva deciso di separarsi, rendendo l’uomo ancora più aggressivo tanto da costringere la stessa a ricorrere più volte alle cure dei sanitari. L’attività investigativa messa in atto, a seguito delle segnalazioni pervenute dal presidio ospedaliero, hanno permesso di ricostruire un quadro familiare drammatico che, in parte, si è risolto positivamente con l’allontanamento del marito violento dal tetto coniugale.

L’altro protagonista di vicenda simile è un cittadino marocchino di circa 50 anni, già condannato in passato per violenze contro la moglie e i figli. L’uomo, dedito all’assunzione di bevande alcoliche, maltrattava e picchiava la coniuge da tempo, anche in presenza dei figli minori. Un uomo difficile, dal carattere violento, già responsabile in passato di analoghi episodi che avevano comportato la necessità di trovare a moglie e figli una struttura protetta. La donna, costantemente maltrattata, grazie anche al supporto degli uffici investigativi, ha poi trovato il coraggio di denunciare gli episodi. Quello che è emerso è una situazione familiare difficile: il marito diventava aggressivo per futili motivi, a volta anche solo per la mancata preparazione di un pranzo. In un’occasione avrebbe addirittura tentato di aprire la manopola del gas per far saltare l’intero edificio.

I due provvedimenti adottati, che hanno comportato l’allontanamento dei mariti violenti, rientrano nell’ambito dell’attività intrapresa dalla Questura di Asti per combattere un fenomeno, quello della violenza in famiglia e contro le donne, particolarmente sentito nell’ultimo periodo e richiamato, in occasione della festa delle donne, lo scorso marzo, con la campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore”.