Al vertice in Prefettura ad Asti si è parlato della sicurezza in Valle Bormida

Si è tenuta ieri, mercoledì 24 maggio, in Prefettura una seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Paolo Formicola e appositamente convocata al fine di mettere a punto la risposta da dare a una serie di furti che hanno recentemente interessato l’area della Val Bormida.

Alla riunione hanno preso parte, oltre ai rappresentanti delle forze di polizia e al Presidente della Provincia Marco Gabusi, il Presidente dell’Unione montana Langa astigiana Val Bormida, nonché Sindaco di Mombaldone, unitamente ai Sindaci dei Comuni di Cessole, Loazzolo, Monastero Bormida, Serole e Vesime. Il Sindaco di Bubbio ha comunicato preventivamente la sua impossibilità a presenziare, chiedendo di essere comunque informato delle determinazioni assunte.

Il fenomeno in questione — furti in abitazione, in esercizi commerciali e di veicoli, commessi senza il ricorso ad alcun atto di violenza nei confronti delle vittime e con refurtive, perlopiù, di non ingente valore – ha riguardato, in particolare, i territori di Monastero Bormida, Bubbio, Cessole e Loazzolo.

Durante l’incontro, è stata condivisa l’analisi secondo la quale la recrudescenza di reati predatori nell’area si presenta come una situazione contingente e, dai primi elementi informativi, ascrivibile, verosimilmente, all’azione di un medesimo sodalizio criminale. In relazione ai singoli episodi delittuosi sono tuttora in corso le indagini di polizia giudiziaria a cura dell’Arma dei Carabinieri.

È stato evidenziato che, al di là dei furti degli ultimi giorni, i territori interessati hanno segnato, nei primi mesi dell’anno, un’incidenza di reati di natura predatoria quantitativamente e qualitativamente circoscritta, in linea con i dati statistici storicamente registrati nella zona, ma che si presentano, per talune modalità di svolgimento, come un fattore di crescente percezione di insicurezza.

I vertici provinciali del sistema di sicurezza pubblica hanno, pertanto, informato di aver immediatamente disposto l’intensificazione delle attività di controllo del territorio nell’area interessata, mediante l’adozione di un dispositivo straordinario assicurato da un maggior numero di pattuglie dell’Arma dei Carabinieri, anche prive dei colori di istituto, in particolare durante le ore notturne.

Contestualmente, è stato approfondito e condiviso il quadro degli interventi da concretizzare per incrementare i livelli di sicurezza urbana e rurale delineati dal recente decreto-legge n. 14 del 2017, integrando in modo sempre più efficace la quotidiana attività delle Forze dell’ordine con il ricorso ai contributi delle Polizie locali e delle associazioni di volontariato, nonché con l’installazione di impianti di videosorveglianza.

Con particolare riguardo ai sistemi di videosorveglianza di competenza comunale, è stata valutata positivamente l’esigenza di verificare la fattibilità di mettere a punto, con il supporto tecnico dell’Arma dei Carabinieri, una progettualità che possa coinvolgere, unitariamente, i comuni dell’Unione montana Langa astigiana Val Bormida, per realizzare le necessarie economie di scala e per avvalersi, eventualmente, dei contributi finanziari previsti dal citato decreto-legge.

In un’ottica di deterrenza, di prevenzione e di contrasto alla criminalità diffusa e predatoria, la seduta del Comitato è stata dunque l’occasione per concordare con gli Amministratori intervenuti un insieme di iniziative, di parte sia statale che locale, che assicuri, nell’immediato e nel medio-lungo periodo, una risposta articolata su più fattori, ai quali aggiungere un’opera di sensibilizzazione dei cittadini affinché ricorrano ad iniziative di autotutela quali sistemi antintrusione e, più in generale, a una maggiore attenzione alle modalità di custodia dei propri beni. Nello stesso quadro operativo, è emersa, da parte delle Forze dell’ordine, la necessità di acquisire continue e tempestive segnalazioni di auto e persone sospette in transito sul territorio.

Partendo da tale esigenza, sempre più avvertita, è stata registrata la disponibilità degli Amministratori presenti alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa per il controllo del vicinato che, secondo un modello incentrato sulla collaborazione tra i cittadini e le istituzioni preposte alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, punti ad incrementare i livelli di sicurezza dei territori, aumentando il controllo su tutti i comportamenti ritenuti sospetti, contribuendo in tal modo alle attività di prevenzione.