Facoltà di Ingegneria dell’UniCusano eccellente nella classifica Anvur

La facoltà di Ingegneria della Università degli studi Niccolò Cusano si è guadagnata il sesto posto nella speciale classifica sulla Valutazione della qualità della ricerca (Vqr), stilata dall’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e la ricerca.

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Si tratta di un risultato importante per l’Ateneo, raggiunto grazie all’impegno dei docenti e agli investimenti fatti in questi anni, come ha sottolineato il professore Gino Di Bella, coordinatore della facoltà di Ingegneria.

“Questo– ha spiegato all’agenzia Dire – per noi è un risultato di grandissimo prestigio che premia 4 anni di duro lavoro che è stato fatto dalla struttura, che ha fatto investimenti significativi consentendoci di avere in tempi estremamente rapidi dei laboratori e ci ha consentito di acquisire personale di alto livello da altri atenei. Durante questo periodo c’è stato un grande impegno anche da parte dei professori e dei ricercatori nella messa a punto della parte didattica che, essendo telematica, ha richiesto tempo e impegno notevoli.”

Ma non è solo la classifica a parlare. Anche i dati delle immatricolazioni confermano il trend: sempre più studenti hanno riconosciuto in questo ateneo una struttura di grande valore visto che in tre anni l’Università è passata da 20 a circa 1.000 matricole.

Il fiore all’occhiello dell’Ateneo è il laboratorio, che ha permesso alla Niccolò Cusano di vincere due progetti Prin (Progetti di rilevante interesse nazionale), banditi dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Il nostro progetto– ha continuato Guarino- mira a ottenere dei rivestimenti per chiglie di barche e navi che siano antivegetativi, che evitino la formazione di alghe e vegetazione varia sullo scafo della barca. Questo da un lato si traduce in un minor attrito dello scafo, quindi un minor consumo energetico, dall’altro evita il diffondersi delle diverse specie vegetative da un territorio ad un altro. È un progetto a cui crediamo molto, sviluppato in collaborazione con altre aziende italiane, in particolare la Azimut Benetti che produce navi e yacht di alto profilo. Questo anche per dire che la ricerca che facciamo qui- ha concluso- ha un impatto decisivo e può essere utilizzata dal mondo industriale per poi avere dei prodotti di elevato profilo”.


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