Due nuovi sportelli dell’Asl per la lotta al gioco d’azzardo a Villanova e a Villafranca

L’Asl AT dichiara “guerra al gioco d’azzardo”.

Lo fa con l’attivazione di sportelli d’ascolto territoriali curati dalla struttura della prevenzione alle dipendenze guidata dal dott. Luigi Bartoletti.“Relativamente al gioco d’azzardo – dice il direttore della struttura -, è difficile definire il numero di persone che tende a sviluppare una dipendenza comportamentale o a mettere in atto comportamenti problematici al riguardo. Studi attendibili, tuttavia, fissano la percentuale di giocatori problematici fra l’1,2 e il 3% della popolazione generale di età compresa tra i 15 e i 70 anni circa. In Italia, il fenomeno è in continua crescita, vi è una correlazione diretta fra l’aumento delle patologie da gioco e la sempre maggior offerta di giochi e diffusione  di locali dedicati; inoltre il difficile momento di crisi economica è sicuramente un ulteriore  fattore favorente i comportamenti additivi. Nell’anno 2015, in Italia il fatturato del gioco d’azzardo, incluso il gioco via internet, è stato di 88.249 miliardi di euro, con una quota piemontese di 5.060 miliardi di euro, esclusi i giochi via internet”.

Nel passaggio tra il 2015 e il 2016 è aumentato il valore del denaro giocato agli apparecchi in tutte le regioni italiane ad eccezione del Piemonte, dove si è registrata, invece, una flessione. In Piemonte, infatti, nel maggio del 2016, è stata varata la legge regionale che attribuisce ai comuni la facoltà di intervenire con ordinanze a disciplinare l’orario di apertura dei dispositivi di gioco presso le sale gioco e i locali pubblici dove sono istallati.

Queste regolamentazione comunali, alle quali hanno aderito circa trecento comuni, hanno comportato un risparmio di 35 milioni di euro.

“In generale – prosegue il dott. Bartoletti -, i soggetti che hanno chiesto di essere presi in carico dai servizi per gioco patologico sono stati 13.136, di questi 1342 sono stati trattati in Piemonte. Anche se si assiste ad un crescente numero di accessi ai servizi dedicati,  il tasso dei soggetti trattati  è ancora molto distante dalla reale portata del fenomeno. Per questa ragione, occorre  facilitare l’accesso alla cura favorendo la presa di coscienza soggettiva della persona o dei familiari, il superamento delle inibizioni nel chiedere aiuto a servizi ritenuti etichettanti, prima di un’evoluzione dannosa sul piano familiare, economico, lavorativo, sanitario e legale”.

A tale scopo e nell’adempimento della legge regionale, che ha dettato norme finalizzate a prevenire il gioco d’azzardo patologico e a tutelare le fasce più deboli e vulnerabili della popolazione, la Struttura Patologia da Dipendenze Asl At ha attivato due sportelli d’ascolto dedicati sul territorio Asti Nord: uno presso il Centro sanitario di Villanova e l’altro presso la Casa della salute di  Villafranca d’Asti . Questo servizio sarà anche rivolto a tutta la cittadinanza sensibile al problema, con particolare riguardo al giocatore ed ai suoi familiari, i quali sono spesso i primi ad avvertire il disagio, necessitando a volte di consulenze che li orientino verso i servizi territorialmente competenti. Lo sportello, gestito da un operatore ASL con esperienza nella cura  del giocatore d’azzardo, sarà aperto al pubblico nei seguenti giorni e orari:

Casa della Salute Villafranca d’Asti Regione Pieve 2 ogni mercoledì dalle ore 10.00 alle ore 13.00;

Presidio di Villanova d’Asti Via Edmondo De Amicis 1 ogni lunedì dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

Si può accedere direttamente agli sportelli negli orari sopraesposti o telefonare al n. 334.1040087 per informazioni o per fissare un appuntamento.

Il servizio è gratuito ed è garantita la privacy.

“Vogliamo dare un risposta a tutte le persone che finiscono in questo purtroppo sempre più vasto fenomeno della dipendenza da gioco – sottolinea Ida Grossi, Direttore generale dell’Asl AT -. Un fenomeno che rischia di diventare una vera piaga sociale in un tessuto della società sempre più debole e che cerca nel gioco la soluzione ai propri problemi. Ma i dati parlano chiaro e la nostra risposta, con il potenziamento di questo servizio, vuole essere ferma e determinata ma soprattutto una disponibilità all’aiuto e all’ascolto”.