Asl At, oggi primo ricovero all’Hospice Monferrato

Il primo Hospice della Provincia di Asti, rivolto a malati in fase di fine vita, inizia ufficialmente la sua attività.

Il primo paziente ha varcato la soglia dell’Hospice Monferrato, inaugurato ieri alla presenza di Ida Grossi, direttrice generale dell’Asl At, di autorità, operatori e volontari.
Ad accoglierlo nella nuova struttura di Nizza Monferrato due OSS, sei infermiere, la capo sala Debora Bologna e la dottoressa Gessica Fiore.

La struttura all’interno della Casa della Salute è stata ristrutturata grazie ad un finanzamento dell’Asl At di 120.000 euro.
Numerose le donazioni da parte di associazioni e privati che hanno contribuito all’arredo e all’abbellimento dell’hospice per renderlo più confortevole possibile, una sorta di casa come dice il nome stesso. Il termine nasce, infatti, dall’unione delle parole home e hospital che in inglese significano casa e ospedale. E l’hospice si può descrivere proprio come una casa per i malati che non possono più guarire, ma che possono, anzi devono, essere assistiti trovando sollievo grazie alle cure palliative.

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L’Hospice Monferrato è costituito da sei stanze singole dotate di poltrona letto per i familiari che hanno piacere di traccorrere la notte e bagno. C’è una stanza in day hospice dedicata ai pazienti che hanno bisogno di prestazioni giornaliere come trasfusioni o raccolta liquidi, un piccolo terrazzo e una tisaneria, un vero e proprio salotto dove i familiari possono prepararsi un thé e rilassarsi. Non ci sono orari di visita o orari fissi per i pasti: “Ogni ospite è come un’isola e nostro compito è prenderci cura di lui e dei suoi familiari andando incontro alle loro esigenze” ha spiegato Franco Testore, primario di Oncologia al Cardinal Massaia di Asti.

All’ingresso un quaderno appoggiato su un leggio è a disposizione di pazienti e familiari per lasciare una frase e dare sfogo alle proprie emozioni. “Caro Hospice volevo dirti che …, iniziativa nata nell’ambito del “concerto etico” e sostenuta dal personale infermieristico e dall’associazione di volontariato “Con te” Onlus intende migliorare la presa in carico della persona e della famiglia in fase terminale – spiega Debora Bologna – All’interno sarà possibile lasciare un ricordo di sé attraverso scritti, pensieri, poesie, lettere nei quali esprimere sensazioni, angosce, paure ma anche momenti di felicità e sollievo”.

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Con l’Hopsice Monferrato, tassello finora mancante, si chiude il quadro delle cure palliative astigiane basato sull’ambulatorio all’interno dell’oncologia dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti, sugli ambulatori territoriali di Nizza Monferrato, Canelli e San Damiano e sulle visite a domicilio. Si va così a completare la risposta ad un bisogno di cure assistenziali del paziente in fase di fine vita anche in considerazione della sempre crescente domanda di cure palliative ad Asti e provincia.

Questo importante traguardo è stato raggiunto grazie ad un lungo lavoro pluriennale che ha visto il coinvolgimento dell’Asl At, del primario di oncologia Franco Testore e del primo medico palliativista ad Asti Giuseppe Parello, presidente fino a poche settimane fa dell’Associazione “Con te” Cure Palliative Astigiane Onlus.

Parello, ieri assente a causa di impegni lavorativi, ha mandato i suoi saluti ed è stato ringraziato da più parti, in modo particolare dalla neo presidente della “Con te” Onlus, Marina Accornero, che visibilmente emozionata ha lodato il lavoro del suo predecessore e soprattutto le decine di volontari che in questi anni hanno lavorato per la diffusione della cultura della palliazione sul territorio astigiano.

Per un traguardo raggiunto, un altro obiettivo è all’attezione delle istituzioni. Angela Motta, consigliera regionale, ha anticipato, infatti, che l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, ha dato l’autorizzazione per procedere al completamento del Presidio ospedaliero della Valle Belbo attraverso lo stanziamento di fondi regionali di edilizia sanitaria, pari a 13 milioni di euro, che integreranno il mutuo dell’Asl At di 10 milioni.

Silvia Musso