Aree pic nic a pagamento, la proposta dell’Uncem Piemonte

Sono migliaia le persone che oggi, nel giorno di Pasquetta, nelle aree montane del Piemonte utilizzano aree pic-nic realizzate e gestite da Enti pubblici, in particolare Comuni, Comunità montane e oggi Unioni montane.

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Si tratta di zone molto belle, boschi di faggio o pinete, dove il sistema pubblico ha realizzato tavoli, panche, punti in pietra per la carne alla brace, ma anche servizi igienici e spazi relax.

“Come in città si paga il parcheggio sulle strisce blu – evidenzia Marco Bussone, vicepresidente Uncem Piemonte – dobbiamo aiutare gli Enti a introdurre un sistema di ticket per l’accesso alle aree pic-nic. A persona, come avviene in Valle d’Aosta. Ad esempio a Cafasse, l’area attrezzata realizzata vent’anni fa dalla Comunità montana Valli di Lanzo, è presa d’assalto dai torinesi vista la vicinanza con la città e la prima cintura metropolitana. Due euro a persona permetterebbero di mantenere l’area, migliorarla, consentirne la pulizia senza aumento della spesa per le Unioni montane”.

Sono già numerose le Unioni montane e i Comuni che hanno inserito ticket in particolare per il parcheggio in aree in quota. Come al Pian della Mussa, o in Val Maira, o ancora nell’alto Canavese. “Si tratta di moderni sistemi di pagamento dei servizi ecosistemici-ambientali – puntualizza Bussone – In questo caso ciascuno paga una piccola e modesta cifra per fruire di un’area che se mantenuta intatta e ben gestita svolge tutto l’anno un prezioso servizio alla comunità. Garantisce integrità del paesaggio, protezione delle fonti idriche, ma anche spazi per lo svago, il relax e il pic-nic. Tutto questo deve essere riconosciuto per il suo valore, pagato da chi ne fa uso”.

Uncem torna a evidenziare l’importanza di scegliere la montagna per itinerari e viaggi, anche grazie ai percorsi individuati dall’Unione dei Comuni e degli Enti montani. “Chi va in montagna per il pic-nic della domenica, si fermi a comprare in un negozio del territorio – sottolinea il vicepresidente Uncem – Contribuirà alla valorizzazione delle aree montane, a proteggere le terre alte dalla desertificazione commerciale, a dare ossigeno ai piccoli negozi che tengono in vita paesi e comunità. Compra in valle, la montagna vivrà”. 

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