Uncem: continua il braccio di ferro tra piccoli Comuni e Poste

Dopo l'azione Uncem, Poste fa dietrofront e scrive a 60 comuni ai quali aveva chiesto uno sconto sull'affitto.

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Dopo il pressing di Uncem, Poste ha scritto ai 60 Comuni piemontesi ai quali aveva chiesto “uno sconto” sull’affitto dell’ufficio postale. “Un errore nell’invio della comunicazione con la richiesta”, scrive l’azienda. Era stato il Comune di Formazza (VB) a sollecitare Uncem affinché vi fosse un intervento istituzionale per bloccare la minaccia di riduzione dei servizi se i Comuni non avessero ridotto il canone di affitto delle strutture.

“Sono rimasta profondamente stupita per l’atteggiamento di Poste – commenta il sindaco di Formazza, Bruna Papa – sia per la prima lettera ricevuta dal mio e da altri sessanta Comuni, ma anche per la seconda che smentisce la prima comunicazione, parlando di un errore nell’invio. La seconda nota dell’azienda è arrivata proprio a seguito dell’intervento istituzionale del mio Comune e dell’Uncem, che ha interessato molti Parlamentari e anche il Ministro Enrico Costa. Tempi un po’ anomali, ma apprezziamo il risultato”.

“Poste con quelle lettere ai Comuni e le successive rettifiche – evidenzia Lido Riba, presidente Uncem Piemonte – non ha di certo dimostrato di voler essere vicina ai territori, alle comunità e agli Enti locali. Un’azienda con 600 milioni di euro di utili annui, statale, dovrebbe adottare altri sistemi di dialogo istituzionale e rispettare maggiormente i suoi interlocutori”.

“Abbiamo subito verificato quanto è avvenuto, attivandoci per sostenere le giuste ragioni di Formazza che rischiava di diventare un pericoloso precedente – aggiunge l’on. Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem – Sono lettere che non devono partire, altrimenti si innescherebbe un contenzioso infinito in tutta Italia dove sono moltissime le situazioni di Comuni montani che mettono a disposizione dell’azienda Poste Italiane spazi di lavoro. È attivo un tavolo nazionale di concertazione con l’azienda che vede presenti le Regioni e gli Enti locali. Speriamo che questo errore e la correzione di rotta successiva all’intervento dell’Uncem, spinga Poste a guardare in modo diverso al sistema dei Comuni. Al posto di tagliare e tenere in scacco gli enti, l’azienda proponga nuovi modelli organizzativi per le aree interne. Li concerti con le istituzioni e con la politica, ripristinando corretti e trasparenti rapporti istituzionali”.

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