La parola della settimana di Cesare Torta: Europa 2 (°)
I capi di stato dei 27 stati europei si sono incontrati a Roma in occasione del 60° anniversario del Trattato di Roma che segnò la nascita dell'Unione Europea.
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Questo anniversario cade in un momento di difficoltà dell’istituzione, messa a dura prova dal proliferare di movimenti nazionalisti, euroscettici, sovranisti, dalla Brexit e da problemi nuovi come quello delle continue e crescenti immigrazioni dall’Africa.
Ciò nonostante non possiamo non notare alcuni fatti positivi che potrebbero, se coltivati con impegno e costanza, segnare un punto di svolta nel cammino verso una integrazione più forte cioè verso una vera federazione degli Stati Uniti d’Europa.
Il primo è l’accordo raggiunto tra i 27 che in sostanza ribadiscono la volontà di accelerare il processo di integrazione in particolare in tema di solidarietà sociale, sicurezza e crescita economica. Inoltre, anche se sottotraccia, si prende in considerazione la possibilità di procedere con passi diversi tra gli stati membri ma nella stessa direzione. Questo sembra un aspetto marginale ma potrebbe risultare la mossa vincente in quanto tutti conosciamo quanto sia importante in ogni organizzazione l’omogeneità degli obiettivi di tutti i soci. La stessa Brexit in questa ottica può rappresentare una formidabile opportunità per gli altri stati rimasti nell’Unione: fuori il socio che remava contro ogni iniziativa, gli altri possono navigare a maggior velocità.
Un altro aspetto positivo sono le manifestazioni che si sono tenute lo stesso giorno dell’incontro di Roma a Londra contro il processo di uscita del Regno Unito all’Europa. Nondimeno lo sono le mosse della Scozia per rifare un referendum per il distacco da Londra per poter restare in Europa.
I segnali sono ancora deboli ed i problemi sul tappeto permangono. Ma sono segnali da cogliere e da coltivare con cura se non si vuole rischiare di buttare alle ortiche i sogni dei Padri fondatori dell’ideale europeo e 60 anni di lavoro di costruzione di una casa comune.
(°) La parola Europa era già già stata trattata nel febbraio 2016.