La parola della settimana di Cesare Torta: Duri

Quando il gioco si fa duro i duri incominciano a giocare.

Ci dev’essere penuria di duri a giudicare dai fatti di questa settimana. Per trovare motivo di conflitto e di istigazione all’odio ogni occasione è buona. Un giornale cerca di rinfocolare l’antica rivalità tra nord e sud accusando i napoletani di essere piagnucoloni. In Alto Adige, o in Sud Tirolo, a seconda dei punti di vista, si risveglia la voglia di autonomia con la proposta di eliminare i nomi in italiano nella toponomastica e di nascondere i monumenti con simboli collegati con il periodo fascista. Il segretario della Lega Nord Salvini organizza un comizio a Napoli e spuntano fuori i soliti gruppi di guerriglieri di professione con le loro divise nere e le loro azioni organizzate con lo scopo di creare più danni possibile alle cose e alle persone.

Tutti questi fatti hanno un denominatore comune: la mancanza di coraggio per affrontare i veri problemi in modo serio e faticoso (per i quali servirebbero i “duri”) e la tecnica della “distrazione di massa” utilizzata a man bassa dai faciloni per ottenere visibilità e consensi.

Non bastano i nuovi conflitti e i nuovi nemici. Dobbiamo rispolverare i vecchi avversari ed ecco che, anziché ripassare la storia per evitare gli errori del passato, andiamo a spulciare vecchi luoghi comuni e rancori al solo scopo di nascondere la nostra incapacità ad affrontare il presente.

Che cosa volete che interessi alla generazione “Erasmus” che ha avuto la fortuna e la possibilità di vivere esperienze di studio e di lavoro nei diversi paesi europei, del problema dell’“italianità dell’Alto Adige” o delle profonde differenze nei costumi tra nord e sud ?

Di questo passo aspettiamoci altre rivendicazioni e battaglie di campanile. Che ne dite dell’italianità della Corsica e del rilancio dell’autonomia del Marchesato del Monferrato?