Agente aggredito al carcere di Quarto: presentata un’interrogazione parlamentare della Lega Nord

A pochi giorni dall'inizio della prima forma di sciopero indetto dagli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Quarto, un poliziotto è stato aggredito da un detenuto.

Tutto questo è successo la scorsa settimana e ha dato il via a dure prese di posizione da parte dei sindacati di categoria. Non si è fatta inoltre attendere un’interpellanza parlamentare dell’Onorevole Roberto Simonetti della Lega Nord, presentata mercoledì scorso, 29 marzo.

“Nel gennaio 2017 avevano annunciato che, se non ascoltati, avrebbero intrapreso delle azioni di protesta ed ora, come primo segnale, hanno deciso che tutto il personale della casa di reclusione di Asti non andrà più alla mensa, rinunciando alla pausa pranzo/cena obbligatoria durante il turno di servizio – si legge nell’interpellanza – Alla base della protesta, la necessità di richiamare l’attenzione sulla grave carenza di organico che affligge il penitenziario, passato da casa circondariale a casa di reclusione ad alta sicurezza, con una popolazione carceraria formata prevalentemente da detenuti con fine pena mai o gravati da condanne per lunghi anni di detenzione”.

“A tale trasformazione del penitenziario, infatti, per quanto abbia seguito un aumento degli standard di vigilanza, non ha fatto seguito un dovuto e necessario invio di personale aggiuntivo – continua il documento – La predetta carenza, dunque, impone turni di almeno 8 ore (contro le sei da contratto) ed a periodi di 15-20 giorni consecutivi senza poter usufruire dei riposi settimanali”.

L’interpellanza è stata presentata a seguito dell’aggressione della scorsa settimana subita da un agente, di turno da solo in sezione, da parte di un detenuto ergastolano. Secondo le ricostruzioni di quanto successo, mentre l’agente aspettava che il detenuto finisse una telefonata autorizzata, sarebbe stato colpito da quest’ultimo da una serie di pugni.

“Quanto accaduto avvalora la protesta degli agenti e la necessità di interventi urgenti e non più rinviabili – continua l’interpellanza – Da diverso tempo, infatti, i sindacati di categoria stanno chiedendo maggiore sicurezza per gli agenti di polizia penitenziaria, da un lato, attraverso l’adeguamento dell’organico presente presso la casa di reclusione di Asti, attualmente non consono a garantire il normale grado di sicurezza degli agenti stessi, e, dall’altro lato, affinché vengano applicate, con decisione, le misure necessarie per contrastare e reprimere fenomeni di aggressioni similari”

Al Ministro della Giustizia è stato quindi chiesto di intervenire a sostegno del personale della casa di reclusione di Asti, al fine di aumentare la sicurezza stessa degli agenti nel penitenziario, nonché d’incrementare l’organico presso la casa di reclusione di Asti, come richiesto dai sindacati.

“Siamo vicini e solidali con gli agenti di polizia penitenziaria, e disponibili a collaborare per risolvere la difficile situazione che si è venuta a creare nella struttura di Quarto d’Asti” ha fatto eco all’interpellanza il Segretario Provinciale della Lega Nord Asti Andrea Giaccone.