8 marzo ad Asti, Monsignor Ravinale: ‘’Che le donne siano portatrici di vita’’ (Foto)

Una celebrazione molto intensa e coinvolgente, al di sopra dei credo religiosi ma basata sui principi di rispetto e consapevolezza, si è svolta per la prima volta ad Asti, in occasione della Festa della donna.

Sebbene sia stata una Messa, celebrata dal Vescovo di Asti, Padre Francesco, l’iniziativa fortemente voluta dalla Consigliera di Parità della Provincia di Asti Chiara Cerrato ha rappresentato un momento di riflessione che è andato oltre alla cerimonia religiosa in sé, ricca di messaggi rivolti ai cuori e al pensiero dei presenti nella gremita Chiesa di San Giuseppe ad Asti (Foto Vittorio Virga).

messa8marzo virga

In prima fila, testimoniava l’apertura a tutti di questo momento così importante per la comunità astigiana, la presenza dell’Imam di Asti, Abdessamad Latfaoui, che, al termine della celebrazione, portava il suo pensiero di rispetto e di necessità di un cambiamento culturale per favorire un nuovo tempo in cui l’egoismo venga messo da parte. Significativo anche il ricordo di Maria Luisa Fassi da parte dell’Imam, come simbolo della violenza contro le donne delle nostre cronache locali. Uno dei tanti, visto che le donne, negli ultimi anni, anche nell’astigiano sono state vittime di violenza e di omicidi. Elena Ceste, Anna Carlucci e Barbara Natale: donne astigiane vittime “dell’amore”.

La celebrazione, accompagnata dalle lodi cantate dal Coro dell’Unione Ciechi e Ipovedenti e il Coro di Tigliole, è stata animata dalle studentesse dell’Istituto Monti di Asti che, in apertura di cerimonia, hanno portato all’altare 12 candele colorate, per ricordare la donna nelle sue diverse celebrazioni. 

candele

Ecco il loro significato: 

Le Madri con l’Azzurro “che fanno crescere i lori figli, rinunciando molte volte al loro lavoro e a se stesse, e sono simbolo di grande forza e dedizione”; 

Le Educatrici con l’Arancione “che quotidianamente si curano della crescita di bambini e ragazzi:  ringraziamo le nostre professoresse”; 

Le Scienziate con il Verde Scuro “come Rita Levi Montalcini che con la loro intelligenza e il loro impegno hanno contribuito e contribuiscono al progresso della ricerca”; 

Le Artiste con il Giallo “che con la loro creatività  attraverso la musica, il teatro, la pittura, il cinema, trasmettono forti messaggi di libertà”; 

Le Donne in Missione con il Marrone “che ogni giorno si ritrovano ad affrontare scenari di guerra, fame e malattia in situazioni drammatiche ed estreme, regalando un po’della loro umanità”; 

Le Donne per i Diritti con il Rosa “sono coloro che hanno lottato per ottenerli e senza le quali oggi non avremmo le possibilità che abbiamo, ma anche coloro che continuano a lottare con coraggio dalle Suffragette a Malala”; 

Le Spose Bambine con il Verde Chiaro “sono tutte quelle bambine che indossano l’abito bianco contro il loro volere, piccole donne costrette a diventare grandi troppo in fretta”; 

Le Donne in Politica con il Blu “che, al di là dei pregiudizi, dimostrando di essere in grado di ricoprire anche le massime cariche dello Stato e di impegnarsi per migliorare la società in cui viviamo”; 

Le Vittime dell’Amore con il Rosso “troppe di questi ultimi tempi… L’amore non uccide, ma il considerare la donna come oggetto di possesso…le ricordiamo con una grande ferita nel cuore”;

Le Lavoratrici con il Grigio “a cui rivolgiamo un particolare “grazie”, perché ogni giorno con mille sacrifici conciliano gli impegni lavorativi e le necessità della famiglia e perché sono riuscite, nel tempo, a ritagliarsi un fondamentale ruolo in diversi ambiti lavorativi”; 

Le Donne senza Parola con il Viola “che spesso lottano con l’etichetta di “femministe” e che con grande coraggio e determinazione riescono ad esprimere e far valere la loro opinione e ne fanno la loro ragione di vita”.

Tutte le donne dimenticate con il Bianco “senza nome, tutte indispensabili che hanno reso questo mondo un luogo più accogliente e di speranza, nonostante tutto. Questo è l’8 marzo anche di tutte voi.”

La donna è stata al centro della riflessioni dell’omelia di Padre Francesco che ha sottolineato come abbia avuto un ruolo fondamentale nella Risurrezione di Gesù: nel momento in cui uscì dal Sepolcro, erano presenti tre donne “mentre gli uomini erano nascosti per paura di essere perseguitati”, ci ha tenuto rimarcare il Vescovo. Risurrezione che è sinonimo di Vita, per questo è necessario non dimenticarsi mai che le donne sono portatrici di vita e, come tali, vanno rispettate.

Sempre.

Non solo l’8 marzo, per ricominciare, dal 9, a fare finta di niente.

Claudia Solaro

 

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