Un 2017 ricco di sfide e di novità per la CIA di Asti che festeggia i suoi primi 40 anni

Nel 2017 della Confederazione italiana agricoltori di Asti ci sono una nuova sede per il sud Astigiano e il rinnovato impegno per il Piemonte Barbera, la “tonda gentile” e la carne piemontese insieme ad un web service per i Registri vitivinicoli “dematerializzati”, un conveniente accordo con Unipol Sai sulle avversità atmosferiche e l'importante traguardo dei 40 anni.

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Il 2016 è stato, per la Cia di Asti, come, più in generale, per tutto il comparto agricolo regionale, un anno assai impegnativo che ha visto l’organizzazione professionale affrontare non poche situazioni complesse come il difficoltoso avvio del PSR del Piemonte, il bizzarro andamento climatico dell’annata, la crescente presenza, con i conseguenti danni alle colture, di ungulati e roditori, la faticosa trattativa su prezzi e uve del moscato a forte rischio di crisi strutturale e, per finire, le negative conseguenze dei fenomeni alluvionali del tardo autunno.

Sono stati questi gli argomenti con cui il Presidente provinciale della Cia di Asti, Alessandro Durando, affiancato dalla giunta al completo – presenti anche il presidente nazionale Dino Scanavino e quello regionale, Lodovico Actis Perinetto – ha aperto la conferenza stampa di inizio anno della Confederazione all’agriturismo Bigatti di Incisa Scapaccino tracciando un sintetico bilancio, non solo negativo comunque, dell’annata appena conclusa che ha visto, tra l’altro, la Cia astigiana impegnata, insieme ad alcune consorelle piemontesi, a portare aiuti, economici e strutturali (casette prefabbricate) ad alcune aziende agricole terremotate del centro Italia.

Un incontro che ha sottolineato l’operato dell’organizzazione agricola a difesa del lavoro agricolo, da una parte con la valorizzazione della qualità, che proseguirà anche nei prossimi mesi, di alcuni prodotti, fondamentali per l’economia del territorio, come il Piemonte Barbera, oggetto di un ambizioso progetto di rinnovamento della tradizione, la carne dei bovini di razza piemontese o le nocciole “tonde gentili trilobate” e dall’altra nell’applicazione del nuovo PSR (“un programma nato male che solo adesso comincia a funzionare”), nell’adesione ai programmi di Green Economy dell’Istituto Agrario “Penna” e nella ricerca di nuove frontiere commerciali per i giovani imprenditori agricoli.

Per quanto riguarda il 2017, uno degli obiettivi primari della Cia sarà quello di razionalizzare e migliorare i servizi agli associati di tutto il sud Astigiano, realizzando una nuova sede, in regione Opessina di Castelnuovo Calcea, ricavata risistemando un fabbricato già esistente, pronta entro la fine della prossima primavera, in cui confluiranno gli attuali uffici di zona di Canelli e Nizza Monferrato. Nelle due città resteranno comunque uffici strutturati, aperti per almeno due/tre giorni alla settimana.

Due sono gli altri importanti “servizi” ad uso degli associati che andranno a pieno regime nel 2017: il web service per la tenuta dei Registri vitivinicoli che, come è noto, dal 1°gennaio non possono più essere cartacei ma esclusivamente informatici e l’accordo con la compagnia Unipol-Sai per la sottoscrizione di specifiche polizze a copertura dei danni causati dalle avversità atmosferiche.

Dopo le esondazioni dei fiumi astigiani avvenute alla fine del 2016 con i conseguenti ingenti danni causati alle colture agricole, la Cia proseguirà, in sintonia con Confagricoltura, l’opera di pressione sulle istituzioni perché cambino atteggiamento nei confronti di eventi come quelli alluvionali in cui da troppo tempo la aree agricole “pagano” un prezzo altissimo a favore della difesa dei centri abitati.

Infine si festeggeranno, nell’annuale incontro con gli associati e gli agricoltori, la Festicamp, i quarant’anni di vita della Confederazione, nata nel 1977 come Confcoltivatori e dal ‘92 attiva con l’attuale denominazione, attraverso storie, immagini e ricordi dei personaggi che ne hanno caratterizzato il suo ormai lungo ed insostituibile percorso a sostegno del mondo agricolo nazionale e, in questo caso, astigiano.

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