Federcasalinghe: Istat non rispetta 7,5 milioni di casalinghe. Diciamo Basta.

"Cambiare la definizione di "persone inattive" e "persone improduttive" rivolta alle casalinghe è la richiesta chiara rivolta da Federcasalinghe all'Istat.

Più informazioni su

In Italia oltre 7 milioni e mezzo di donne si dedicano a tempo pieno alla famiglia. Producono valore economico e sono “lavoratrici”. Sentenze della Corte Europea, della Corte Costituzionale, della Cassazione e leggi approvate dal Parlamento Italiano sanciscono queste realtà.

Scrivono i giudici della Corte Costituzionale:
“La casalinga è una lavoratrice, che pure non percependo reddito monetizzato, svolge pur tuttavia un’attività suscettibile di valutazione economica che non si esaurisce nell’espletamento delle sole faccende domestiche, ma si estenda lato sensu al coordinamento della vita familiare”.

Eppure ISTAT inserisce queste lavoratrici – sotto la categoria: – Improduttive – Inattive – offendendo con tale dicitura queste cittadine.

Un incontro, chiesto da FEDERCASALINGHE, si è svolto c/o Istat.
“E’ stato un incontro non risolutivo, ma costruttivo – dichiara Federica Rossi Gasparrini – Abbiamo ottenuto un’apertura che riteniamo importante quale passo iniziale. ISTAT avvierà un “libero approfondimento” sul valore economico del lavoro familiare svolto dalle “casalinghe”.

“Tale valutazione, prima in Europa, sarà la base da cui partire per modificare l’inserimento offensivo delle mamme a tempo pieno sotto la dicitura “improduttive” – “inattive”, che è davvero assurda – dichiara Federica Rossi Gasparrini.

Poi partiremo all’attacco di Eurostat e dell’Europa, matrigna storica del valore del lavoro familiare, perchè non retribuito – e ostile verso l’apertura di diritti a queste cittadine.

Più informazioni su